[ Leggi dalla fonte originale]
La violenza di genere è “questione fondamentale” per il Pd che ha provato su questo tema ad avere un dialogo con tutti, anche con la maggioranza, “ma non è stato possibile. Hanno un problema con la convenzione di Istanbul, dopo le dichiarazioni inaccettabili di Valditara, sostenute dalla presidente Meloni”, attacca Elly Schlein durante la conferenza stampa per presentare le iniziative dem in vista della giornata contro la violenza sulle donne il 25 novembre prossimo. Intanto, Matteo Salvini torna alla carica: “Il 43% degli indagati per stupro nel 2023 in Italia sono stranieri”.
La violenza di genere “è un fenomeno strutturale della nostra società che discende dal patriarcato e bisogna agire prima che si radichi l’idea” del possesso della donna. E poi, aggiunge la segretaria del Pd, “si tende ancora a far diventare le vittime due volte”. “Non è mai colpa delle vittime – sottolinea – la violenza di genere è sempre colpa degli aggressori. Per noi questo è cruciale – dice ancora – tant’è che il Pd ha presentato una proposta complessiva. Abbiamo provato anche questa volta a lavorare in dialogo con la maggioranza. Ma non è stato possibile perché hanno problemi con la convenzione di Istanbul” come si vede dalla “dichiarazione inaccettabile di Valditara coperta da Meloni”. “Abbiamo insistito negli emendamenti in manovra per risorse per la formazione e per l’educazione e continueremo a insistere sul mettere da parte la dialettica politica di fronte a una emergenza nel Paese che richiede responsabilità da parte delle forze politiche”, conclude Schlein.
Su questo fenomeno “dobbiamo fare molto di più – spiega la segretaria del Pd – Non abbiamo visto anche in questo anno, anche a seguito mobilitazione dell’anno scorso, risposte sufficienti. Non basta la repressione, quello che manca completamente è la prevenzione – rimarca – non si fa abbastanza, bisogna fare di più sia nella formazione degli operatori sanitari, delle forze ordine e degli organi giustizia, e sul versante dell’educazione all’affettività e al rispetto in ogni ciclo scolastico”. Le differenze per Schlein “vanno messe a valore”. Invece le donne “sono ancora discriminate”.
Interviene in conferenza il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia: “I diritti delle donne non possono essere terreno di scontro politico. Sono passati dodici anni dalla ratifica della convenzione di Istanbul. Noi speravamo di fare quest’anno un passo in più. L’anno scorso, dopo l’omicidio di Cecchettin, ci fu una chiamata tra Schlein e Meloni e fu rafforzato un terreno comune. Speravamo in un passo in avanti. Segnalo però che questo terreno comune non c’è, c’è un freno costante che è venuto fuori in questi giorni. Un freno che pone la Lega”.
“Nella conferenza dei capigruppo al Senato abbiamo chiesto un passo in avanti, cioè una legge sul reato da molestie – spiega – la frenata brusca della Lega riletta dopo le parole di Valditara ci fa anche male. Quando il ministro nega l’evidenza, noi non possiamo non denunciarlo. Da qui al 25, per noi ci saranno mobilitazioni e campagne di sensibilizzazioni. Ma non bastiamo da soli, serve l’unità del Parlamento. E le parole di Meloni, che hanno sostenuto Valditara, ci hanno allontanato”.
Dopo le dichiarazioni di Valditara alla presentazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin (“Lotta al patriarcato è ideologia. Più abusi con immigrati illegali”), anche Salvini torna sulla questione: “Il 43% degli indagati per stupro nel 2023 in Italia sono stranieri. Vuol dire che tutti gli stranieri sono cattivi? Assolutamente no. Vuol dire che c’è un problema di sicurezza legata all’immigrazione, spesso clandestina? Evidentemente sì. Per violentatori e pedofili – che siano italiani o no – castrazione chimica. E se sei arrivato da un altro paese, magari illegalmente, niente ‘tolleranza’ ma linea dura ed espulsione, checché ne dica qualche giudice”. E il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rincara: “È un problema di statistiche. Non importa se io credo o non credo, ci sono le statistiche da consultare. Rivolgetevi a loro”.