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Il sipario resterà chiuso. I sindacati del teatro La Fenice di Venezia hanno confermato lo sciopero del 20 novembre. Salterà così la prima dell’Otello, dopo l’annullamento – sempre per sciopero – della prima della Turandot il 30 agosto e del dittico La Fabbrica Illuminata ed Erwartung del 13 settembre.
I tre scioperi erano stati proclamati dai sindacati del Teatro il 20 agosto. Un’assemblea ieri ha confermato la decisione per la prima dell’Otello diretto da Myung-Whun, mentre gli spettacoli successivi si svolgeranno normalmente.
La controversia riguarda le prestazioni svolte fuori dal Teatro dagli orchestrali. La Fenice non vuole pagare lo stipendio ai musicisti impegnati durante l’orario di lavoro in una prestazione fuori dal teatro già retribuita dal committente esterno.
Alla pianta organica della Fenice, lamentano i sindacati, mancherebbero anche 30 dipendenti su 315.
I biglietti persi per lo sciopero saranno rimborsati. Si stima che la cancellazione della prima, per la quale era prevista anche la diretta Rai, costerà al Teatro fra cento e duecento milioni.
I rappresentanti dei lavoratori accusano i vertici del Teatro di essere incapaci di mantenere corrette relazioni sindacali e di tenere un atteggiamento intransigente e oppositivo.
A far crescere il malcontento c’è anche la prossima scadenza del direttore artistico della Fenice. I nomi suggeriti per la successione, che spetta al Ministero della Cultura, sarebbero assai poco graditi agli artisti.