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Estendere il tempo pieno e, per le scuole superiori, ampliare il tempo scuola affinché gli adolescenti non vengano lasciati soli con i loro problemi. Una legge contro la povertà scolastica e l’obbligo scolastico fino a 18 anni. Classi di non più di 15 alunni, non solo come lascito della pandemia, ma affinché gli insegnanti possano attuare una didattica inclusiva e personalizzata. Gratuità dell’istruzione dal nido all’università.
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Hanno tutti ragione | Calenda ha detto una cosa di sinistra: più liceo per tutti
di
Stefano Cappellini
Sono i quattro pilastri su cui ragionare, se si vuole una alleanza progressista e, non a caso, riguardano la scuola: la base della società. Sinistra italiana batte un colpo, chiamando a parlarne intellettuali di sinistra come Tomaso Montanari e Christian Raimo, esperti di scuola, sindacalisti studenti, molte sigle impegnate sul fronte dell’istruzione. Due giorni di confronto oggi e domani a Pisa dal titolo “Pensiero stupendo. Sapere è democrazia”, per affrontare anche i problemi dell’università e della ricerca. L’incontro è stato preparato da ben 11 tavoli di lavoro in giro per l’Italia. Sarà possibile seguirlo in streaming sulla pagina Facebook di Sinistra Italiana.
E’ un seminario di progetti, ma anche un atto d’accusa di Si – che sta all’opposizione del governo Draghi – nei confronti di un sistema scuola su cui non è stato fatto alcun investimento. Giuseppe Buondonno, responsabile scuola di Sinistra italiana, denuncia “il lungo processo di snaturamento del sistema dell’istruzione… una spinta che viene da lontano e ha caratteri globali, ma che nell’ultimo decennio nel nostro Paese (in particolare con i governi Renzi e Draghi) ha conosciuto una evidente intensificazione, di cui gli indirizzi del Pnrr costituiscono un precipitato culturale e politico”. Poiché tutto s’intreccia, Buondonno pone l’accento sulle questioni della pace e della guerra: “La lotta contro la guerra e il bellicismo e quella per il diritto al sapere libero, critico, pubblico non sono distinti. Appare chiaro anche dall’ultimo atto del governo l’impressionante aumento della spesa militare, a fronte di una riduzione del bilancio dello Stato sull’istruzione. Un mare di soldi per la guerra, un taglio al sapere come alla salute”.
Ad aprire la sessione sarà il segretario di Si, Nicola Fratoianni che ricorderà come su università e ricerca “la più importante infrastruttura civile e culturale”, si giochi il futuro del Paese. Ci saranno tra gli altri Fabio Mussi, ex ministro della Università e Francesco Sinopoli per la Cgil, Giuseppe De Cristofaro, Mario Spallino di Emergency e rappresentati di Uds, Rete degli studenti, Ugs. A portare argomenti alla discussione saranno appunto alla fine in una tavola rotonda Raimo e Montanari.