[ Leggi dalla fonte originale]
La siccità sta mettendo in ginocchio non solo l’Italia ma anche altri Paesi europei. “Credo sia inevitabile decretare uno stato di crisi rispetto al tema della siccità. Abbiamo intere aree del Paese ed europee che non vedono pioggia da mesi”. Lo ha detto il ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli, a Gaeta, intervenendo durante il Blue Forum Italia Network.
Coldiretti: bestiame in sofferenza
Non solo raccolti bruciati dalla siccità: a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie lombarde, a cominciare dalle mucche che con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia nel sottolineare che preoccupa anche il calo delle rese nel foraggio per l’alimentazione degli animali, tagliate dall’assenza di precipitazioni. Per le mucche – sottolinea la Coldiretti Lombardia – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti regionale – nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa, con gli abbeveratoi che lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi.
Il commento
Allarme siccità, è l’ultima chiamata ma i rimedi ci sono: usiamo i soldi del Pnrr per rifare le condotte
di
Carlo Petrini
Nelle stalle, inoltre, sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura – continua la Coldiretti Lombardia – e i pasti vengono rimodulati per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte – continua la Coldiretti -, si aggiungono dunque i maggiori consumi di energia ed acqua che in questo momento sono costosi e carenti.
Emilia Romagna pronta a chiedere stato di emergenza nazionale
“La siccità ci preoccupa e la Regione Emilia-Romagna è pronta a chiedere al governo lo stato di emergenza nazionale”. Lo ha dichiarato Irene Priolo, assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile, annunciando la decisione presa per affrontare, già dall’inizio della prossima settimana, la situazione della preoccupante siccità che ha colpito l’Italia e, in particolare, le regioni padane dell’asta del Po.
“È un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo – ha puntualizzato Priolo -. Gli habitat naturali sono messi a dura prova e registrano anche una forte risalita del cuneo salino. In queste ore stiamo già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita, affinché sia accolta da Palazzo Chigi”.
Priolo ha anche fatto sapere d’aver parlato con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che avrebbe condiviso con la Regione la serietà della situazione: “Si è impegnato a portare la questione all’attenzione del governo, in particolare, dei ministri competenti ed è già al lavoro in queste ore”.