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“Onorare i marinai italiani che hanno perso la vita in un conflitto mondiale per responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista”. Questa la premessa alla proposta di legge per il riconoscimento del regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo. Una premessa che aveva consentito, il 10 ottobre scorso, di approvare in Aula a Montecitorio la proposta, quasi all’unanimità. A distanza di un mese e mezzo, però, la premessa scompare e al Senato l’iter della legge pare complicarsi. Autore dell’emendamento che ha cancellato la premessa è il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia. Sua la prima firma in calce alla proposta di modifica approvata dalla commissione Difesa di palazzo Madama.
La “marcia indietro” della maggioranza sul riconoscimento delle responsabilità del fascismo e del nazionasocialismo ha provocato l’immediata reazione delle opposizioni. Il Partito democratico, con il senatore Marco Meloni, sottolinea che si tratta di una scelta “gravissima: l’ennesimo, inquietante, tentativo di questa maggioranza di manomettere la storia”. Per l’esponente dem, “negare o minimizzare queste responsabilità significa vilipendere la memoria delle vittime e le radici ideali della Repubblica. Noi ci opporremo con fermezza a ogni tentativo di rimozione della colpa e a questo vile revisionismo.
Ci auguriamo che tutte le forze politiche, a partire dagli alleati di Giorgia Meloni, si uniscano contro questa deriva ideologica che vorrebbe cancellare gli orrori del nazifascismo, come dimostrano i ripetuti tentativi di celebrare con emissioni filateliche protagonisti di quel regime oppressore”, conclude il questore di palazzo Madama e membro della commissione Affari Costituzionali al Senato.
Il senatore e responsabile Riforme e Politiche europee del Pd, Alessandro Alfieri, critica duramente “l’abbandono del metodo impiegato alla Camera, dove si è registrata una convergenza unanime, tra tutti i gruppi, su un principio facilmente condivisibile, ossia la responsabilità del fascismo nell’entrata in guerra dell’Italia, che causò, conseguentemente, la morte dei soldati italiani su tutti i fronti”. Dal M5s si sottolinea che “il sacrificio dei marinai italiani del sommergibile Scirè, come quello di tutti gli altri militari deceduti nel corso della Seconda guerra mondiale, avvenne purtroppo in nome di una causa sbagliata”, come spiega il senatore Bruno Marton.
Contrario alla modifica anche Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. Si tratta di una “evidente forzatura di natura ideologica, del tutto ultronea rispetto alla norma che, invece, intende disporre, nella sostanza, l’istituzione di un sacrario militare per il sommergibile Scirè”, sottolinea Borghi. “Avevamo votato a favore di quella proposta perché era stata inserita una chiara frase sulle responsabilità del fascismo e del nazismo nella seconda guerra mondiale: ora al Senato le pulsioni fasciste risorgono nell’emendamento di Roberto Menia. I fratelli e le sorelle d’Italia non hanno alcuna intenzione di rompere il loro cordone ombelicale con il passato peggiore”, sottolinea Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, che aveva sottoscritto un emendamento unitario al testo della pdl per esprimere la condanna del fascismo e del nazismo contestualmente al riconoscimento del regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo. Il testo è in attesa del parere della commissione Affari Costituzionali quindi approderà in aula.
