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Sony contro il sideload su Android TV, almeno di app “pirata”

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Quando sentiamo parlare di strumenti per contrastare il sideload delle app, in genere pensiamo ad Apple e alle critiche per la sua politica che consente solo l’installazione da App Store, ma Sony ha appena presentato un brevetto per combatterlo su Android TV, almeno per certe app (ecco le migliori app per la piattaforma). 

Il gigante giapponese è infatti da sempre impegnato in prima linea contro la pirateria, nel passato è arrivato a installare segretamente nei computer degli utenti un software per impedire la copia dei CD, e questa soluzione va nella stessa direzione, ovvero renderebbe le app “pirata” inutilizzabili.

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Ma come funziona questo nuovo strumento (qui trovate la domanda)? In pratica Sony avrebbe pensato a un’app di sistema che monitora i processi e avrebbe accesso a un elenco di risorse di rete note (ad es. URL e indirizzi IP) utilizzate dalle app pirata, che verrebbero identificate quando vi accedono.

Dopo aver identificato l’app pirata, il sistema di monitoraggio potrebbe intervenire in diversi modi:

bloccandone l’esecuzione
limitandone l’accesso alle risorse, in modo da fornire una scarsa esperienza
sospendendone il contenuto a intervalli regolari per frustrare l’utilizzatore

Sony si spinge oltre, e afferma che l’app di monitoraggio potrebbe funzionare in diversi modi, persino analizzando il codice dell’app stessa, e potrebbe essere utile in diversi scenari, che vanno dal sideload di app non verificate a quello di app espressamente vietate da Google Play. Per questo motivo, Sony potrebbe addirittura proporre di introdurre la sua misura antipirateria in Google TV, sebbene in modo limitato.

Sembra tutto molto interessante, ma a questo punto sorgono dei dubbi. Innanzitutto, l’impatto che questa app monitor potrebbe avere sulle prestazioni del sistema, proprio come avviene con alcuni giochi per PC, e successivamente i precedenti di Sony citati in apertura.

Quando nel 2005 Sony aveva introdotto il suo programma, che veniva installato senza che l’utente ne fosse a conoscenza inserendo un CD audio nei PC, si erano riscontrate vulnerabilità, prontamente sfruttate da malware, e un’attività di registrazione delle abitudini di ascolto degli utenti.

Ovviamente stiamo parlando solo di un brevetto, e non è detto che verrà mai introdotto, ma anche se la lotta alla pirateria è da appoggiare e ogni iniziativa in questo senso è benvenuta, è lecito porsi delle domande.

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