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Sparatoria a Molfetta, muore ragazza di 19 anni colpita da un proiettile dopo una rissa in un locale. Ferito anche rampollo del clan Palermiti: tensione al pronto soccorso. Indaga l’antimafia

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Una ragazza di 19 anni, Antonella Lopez di Bari, è morta dopo essere stata ferita con colpi di arma da fuoco durante una lite avvenuta la notte scorsa al Bahia, un locale di Molfetta, nel nord Barese. A ucciderla un solo colpo che ha raggiunto la giugulare.

Antonella Lopez, chi era la ragazza di 19 anni uccisa a Molfetta: il lavoro nel bar, le serate con gli amici e una famiglia già segnata da un omicidio di mafia

di Natale Cassano – Daniele Leuzzi

22 Settembre 2024

Ci sono anche tre feriti, piantonati al Policlinico di Bari. Tra questi anche il ventenne Eugenio Palermiti, appartenente all’omonima famiglia mafiosa di Japigia e noto per aver aggredito ex fidanzata dopo irruzione nella sua scuola. Momenti di tensione sono stati vissuti al pronto soccorso all’arrivo dei feriti.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Le indagini, inizialmente avviate dalla Procura di Trani, sono ora affidate alla Dda di Bari per il presunto coinvolgimento di esponenti del clan.

Un parente ucciso, l’altro collaboratore di giustizia

La ragazza era nipote di Ivan Lopez, 31enne assassinato sul lungomare di San Girolamo il 29 settembre 2021, nell’ambito di contrasti tra i gruppi mafiosi Strisciuglio, Palermiti e Capriati. Per quell’omicidio sono sotto processo Davide Lepore e Giovanni Didonna (di 30 e 28 anni), che avrebbero sparato per vendicare un’estorsione fatta dai fratelli Ivan e Francesco Lopez all’attività commerciale di Lepore.

Ragazza uccisa, parla la sorella del titolare del Bahia: “I giovani oggi non si divertono, uccidono. Servono più controlli”

Francesco Lopez oggi è un collaboratore di giustizia ed è stato proprio lui, un paio di anni fa, a spiegare alla Dda come in quel 2021 si fossero rotti alcuni equilibri tra i clan e creati contrasti che avevano portato all’omicidio del fratello.

La parentela della vittima 19enne con Ivan Lopez, il ferimento di Eugenio Palermiti e le modalità mafiose dell’agguato hanno indotto la Dda di Bari a prendere il coordinamento delle indagini dei carabinieri, inizialmente affidate alla Procura di Trani.

Il titolare: “E’ stato l’inferno”

“È stato un attimo. Erano le2:45, verso la fine della serata, quando questi ragazzi sono arrivati nel mio locale, è accaduta la tragedia. Mai nulla del genere è mai successo nel mio locale” ha dichiarato Nicola Spadavecchia, titolare del locale che è finito sotto sequestro.

“Io non ero in pista, ero nel mio ufficio – continua l’imprenditore – questo gruppo è entrato e in pochissimo si è scatenato l’inferno. La sicurezza è intervenuta ma era tardi per la 19enne”. Sul posto sono ancora in corso indagini e rilievi dei carabinieri che sono coordinati dalla Dda di Bari e “non so ancora se mi sequestrano il locale”, aggiunge Spadavecchia.”Siamo vicino alla famiglia della giovane donna rimasta uccisa ma anche noi siamo vittime di questi atti di violenza assurdi”, conclude.

Uno dei feriti spacca pc al pronto soccorso

Avrebbe inveito contro il personale sanitario del Pronto soccorso del Policlinico di Bari e scaricato la sua rabbia su uno dei Pc dell’ambulatorio danneggiandolo, uno dei tre feriti nell’agguato. Secondo quanto si apprende, mentre i medici lo stavano medicando il giovane avrebbe avuto uno scatto d’ira che lo avrebbe portato a urlare e poi a scaraventarsi contro il computer, rompendolo. I medici l’hanno poi calmato.

Dei ricoverati dopo l’agguato, due si trovano nel reparto di Ortopedia e l’altro in Chirurgia plastica del Policlinico. Le loro condizioni non sono gravi. Uno ha riportato la frattura di un gomito, un altro ha problemi ad un ginocchio dovuti alla probabile presenza di frammenti di un proiettile mentre il terzo ha una ferita a un avanbraccio.

Il sindaco: “Perché proprio qui?”

“Quanto è accaduto, questa notte a Molfetta, all’esterno del Lido Baiha, con una maxi rissa sfociata in una sparatoria, ci rattrista e ci preoccupa. Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili”. Lo scrive il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini.”Siamo vicini al dolore che ha colpito gli affetti della giovane. Confido – dice – nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l’individuazione dei responsabili.Soprattutto abbiamo necessità di sapere perché proprio qui”.

“Non è più procrastinabile nei locali a grande affluenza, soprattutto nelle ore serali e notturne, l’utilizzo di strumenti come i metal detector per controllare in via preventiva gli ingressi e, come minimo, evitare che entrino armi”.

 

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