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Spari a San Pietro, la guardia svizzera chiude l’ingresso al Sant’Uffizio questa mattina alle 10. Si pensava a un attentato terroristico. Invece era un automobilista, Erjol Nako, 38 anni, un albanese pregiudicato per droga, che non si era fermato all’alt dei carabinieri su corso Vittorio Emanuele II a bordo della sua Bmw. Quell’auto era già stata segnalata poco prima da turisti e cittadini in piazza della Rotonda, proprio davanti al Pantheon, un’area chiusa al passaggio delle macchine.
Alla fine l’automobilista è stato arrestato da carabinieri e polizia dopo un inseguimento per le vie di Roma. Nel suo sangue sono state trovate tracce di alcol e droga. Resta piantonato in ospedale dove i medici stanno compiendo accertamenti sul suo stato di salute. Anche sull’auto, di proprietà di un amico di Nako e adesso sequestrata, sono state trovate tracce di droga. Adesso l’ipotesi è che quell’uomo si sia sbarazzato di una partita di stupefacente durante la fuga.
I carabinieri hanno iniziato a inseguirlo subito dopo l’alt violato in corso Vittorio Emanuele II. Tre auto dei carabinieri hanno continuato a inseguire la Bmw sul ponte che attraversa il Tevere e dà accesso alla strada per San Pietro. Nako è arrivato fino al colonnato di piazza San Pietro da via Paolo VI e da lì su piazza del Sant’Uffizio. Lì si sarebbe prima fermato e mentre i carabinieri lo raggiungevano a piedi, lui ha ingranato di nuovo la marcia e è ripartito. A questo punto un carabiniere ha sparato un colpo di pistola sulla gomma posteriore sinistra. “Mi sono buttato a terra dopo lo sparo, ho alzato gli occhi e ho visto quella carrozzina con una bambina. D’istinto ho preso bambina e passeggino e li ho infilati nel locale. A tutti i clienti ho urlato di entrare dentro”, racconta Marco La Valle, cameriere al self service in piazza Sant’Uffizio. Quella bambina era sul marciapiede con la famiglia, che aveva scelto il bar per mangiare all’aperto.
L’automobilista fuori controllo ha proseguito la marcia, nonostante tutto, e 50 metri più avanti ha imboccato via Gregorio VII e l’ha percorsa per oltre un chilometro. Ha speronato anche tre macchine della polizia che, nel frattempo, erano arrivate in via Gregorio VII dopo che l’allarme era stato diffuso a tutte le sale operative. Gli agenti sono riusciti a fermarlo mettendo in atto il protocollo antiterrorismo per chiudere l’auto sia da una parte, con un Discovery, sia dall’altra. Per almeno due poliziotti sono state riscontrate alcune contusioni a causa dell’impatto con la macchina impazzita. L’albanese è stato portato in ospedale in stato confusionale e arrestato.
Il 38enne è accusato di lesioni a pubblico ufficiale e resistenza. Nel suo passato anche una denuncia per maltrattamenti nei confronti della moglie.