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“Il primo pensiero che mi è venuto era che gli servisse qualcosa per il biglietto, qualche informazione”. Ma quando il ragazzo che si sta sbracciando riesce ad avvicinarsi di più al gabbiotto e dice al microfono “Sto soffocando”, l’agente di stazione capisce che sta male e non esita a raggiungerlo ai tornelli. Si mette alle sue spalle e gli pratica la manovra di Heimlich.