“Il malcontento dei medici sta crescendo. Le risorse economiche stanziate con l’ultima legge di Bilancio non bastano e gli stipendi restano tra i più bassi in Europa, vicini a quelli dei Paesi dell’Est, con molti professionisti che scelgono di lasciare. Il 25 gennaio i sindacati medici e l’Ordine si incontreranno per decidere forme di mobilitazione. Si va verso lo sciopero della categoria o una manifestazione pubblica imponente se non si registreranno cambiamenti concreti”.

Lo dice il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, a meno di due mesi dall’ultimo sciopero della categoria, indirizzando una richiesta precisa al ministro della Salute: “Schillaci apra subito un tavolo permanente con le organizzazioni mediche”.

Tra i vari nodi sul tavolo, quello degli stipendi: “Va sgombrato il campo da inesattezze, dicendo chiaramente che aumenti non ce ne sono: i 17 euro al mese previsti, infatti, sono davvero nulla – sottolinea Anelli – Nè ha avuto effetto il fatto di aver defiscalizzato una parte del lavoro aggiuntivo per smaltire le liste di attesa, perché una norma del contratto blocca le ore aggiuntive al tetto del 2021. Il problema di fondo resta il livello medio degli stipendi in Italia rispetto all’Europa: noi siamo vicini alla Romania e ai Paesi dell’Est, non alla Francia o alla Germania”. Da qui “la scelta di molti medici di lasciare o di diventare medici gettonisti, con danno enorme per l’Ssn”.

Lo scorso 21 novembre centinaia di medici e infermieri erano scesi in piazza a Roma per protestare contro la manovra, i turni di lavoro spesso massacranti e contro le continue aggressioni al personale sanitario. “Viviamo in una condizione che definire drammatica è poco – aveva detto in quell’occasione il segretario di Anaoo Pierino Di Silverio – stipendi bassi, strutture fatiscenti, violenza, assenza di medicina sul territorio”.