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Il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, della Lega, si sfila dall’impugnazione della legge della Regione Campania che apre al terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca. Oggi, nel Consiglio dei ministri, il ministro competente in materia di impugnative di leggi regionali e che solitamente indica tramite i suoi uffici una strada da seguire all’esecutivo, “si rimetterà alla valutazione collegiale del cdm”.
Quindi si andrà alla conta e non ci sarà una decisione tecnica chiara. Una giravolta, rispetto a quanto indicato dalla premier Giorgia Meloni e annunciato da più ministri di Fratelli d’Italia. Adesso Calderoli si rimette alla volontà collegiale: una decisione trapelata dal ministero degli Affari regionali e che, dicono fonti vicini alla presidente del Consiglio, non è per nulla gradita a Palazzo Chigi. Perché trasforma una decisione tecnica, sul rischio costituzionalità della norma De Luca, in una decisione politica. E per giunta con un partito, la Lega, che da tempo chiede il terzo mandato in primis per il suo governatore del Veneto, Luca Zaia.
Calderoli non va così dritto contro il suo partito, scegliendo di non prendere posizione anche se compete al suo ministero dare una indicazione. I ministri oggi in Cdm dovranno leggersi tutti i pareri , anche dei ministeri dell’Interno e delle Riforme, prima di decidere cosa fare sulla legge Campania.