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Strage di Viareggio, cinque anni a Moretti nell’appello bis

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Cinque anni all’ex ad di Ferrovie Mauro Moretti, 4 anni e due mesi per Michele Elia di Rfi, 4 anni per Mario Castaldo, direttore divisione Cargo Trenitalia. Si chiude così l’appello bis sulla strage di Viareggio, che il 29 giungo del 2009 provocò la morte di 32 persone. La Corte è tornata a decidere sul caso dopo che la Cassazione, nel gennaio di un anno fa, aveva dichiarato prescritti gli omicidi colposi (a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro) e chiesto ordinato un nuovo processo per rideterminare le pene. Sedici gli imputati, oltre ai vertici di Ferrovie, dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. Nel primo appello Moretti era stato condannato a 7 anni, mentre i vertici Rfi Michele Mario Elia (ex ad) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 6.

Questa mattina giovedì 30 giugno, Moretti ha scelto di prendere parola prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio, suscitando malumori tra i familiari delle vittime che per alcuni secondi si sono voltati in segno di protesta: “Mi sono state attribuite frasi e comportamenti non rispettosi del dolore, talvolta frasi disumane, in cui non mi riconosco – ha detto- Sento di dire che quei comportamenti attribuitemi hanno causato dolore, ma non c’era intenzione. So che hanno causato in voi dolore e sentimenti ma non mi riconoscono e mi sono state attribuite”. A quel punto alcuni familiari hanno gridato “no” in aula e il presidente della Corte d’appello, Angelo Grieco, ha richiamato tutti all’ordine. “Da amministratore delegato di Rfi – ha aggiunto Moretti -, non potevo essere autore della politica di investimenti sul trasporto ferroviario merci né passeggeri. Non me lo consentiva la legge. Ogni politica in merito era compito di Trenitalia e delle altre imprese ferroviarie”.

Nelle loro requisitorie, lo scorso 28 aprile, il procuratore generale e il pubblico ministero avevano chiesto 6 anni e 9 mesi per Joachim Lehmann, supervisore e responsabile esami Jungenthal; 6 anni e 9 mesi per l’ex ad di Rfi, Mauro Moretti; 5 anni e 9 mesi per Michele Elia di Rfi. Tra le richieste di ridefinizione pena anche 5 anni e 8 mesi per Mario Castaldo, direttore divisione Cargo Trenitalia; 3 anni e 9 mesi per Francesco Favo, certificatore per la sicurezza di Rfi; 3 anni e 8 mesi per Emilio Maestrini, responsabile dell’unità produttiva direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia; 6 anni e 6 mesi per Uwe Kriebel, Andreas Schroter e Helmut Brodel; 8 anni e 2 mesi per Peter Linowsky e Rainer Kogelheide; 7 anni e 4 mesi per Roman Mayer e Johannes Mansbart; 3 anni e 6 mesi per Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini; 5 anni e 6 mesi per l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano.

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