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La stretta del Viminale sui cortei No Green Pass divide la maggioranza. A esprimere soddisfazione per la scelta del ministero dell’Interno di diffondere una circolare che preveda solo manifestazioni statiche, e non nel centro della città, dei No Vax e contrari all’obbligo del certificato verde, sono il Partito democratico, Italia viva e Forza Italia. Contrarie, invece, Lega e Fratelli d’Italia. “Manifestare ed esprimere il proprio dissenso è sempre legittimo a meno che non sfoci in intollerabili episodi di violenza o nella paralisi delle nostre città come, purtroppo, sta accadendo con le proteste dei No Green Pass”, dice Simona Malpezzi, capogruppo del Pd in Senato. “Per questo – aggiunge – le nuove norma varate dal Viminale rappresentano un importante punto di caduta tra la necessità di garantire i diritti di chi dissente e il proteggere la salute dei cittadini e le attività economiche”.
La Lega attacca
Ma il leader della Lega attacca nuovamente Luciana Lamorgese – “Se vietiamo le manifestazioni perché non siamo in grado di far rispettare le regole, allora il ministro dell’Interno non sa fare il suo lavoro”, ha detto Matteo Salvini durante la conferenza stampa alla Camera.
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D’accordo con Malpezzi è la capogruppo dem, alla Camera, Debora Serracchiani: “La nuove norme del Viminale intervengono in modo equilibrato a tutela di salute ed economia in una situazione di grave disagio e crescente preoccupazione, dando regole più rigide alle modalità di esercitare il diritto di espressione del pensiero. Ovviamente sarà necessario che i manifestanti pacifici dimostrino responsabilità e prendano distanza netta da ogni eccesso o violenze: scene come quelle di Trieste non le vogliamo più vedere”.
Forza Italia
Dalla maggioranza si dice soddisfatta anche Forza Italia. “Applicare ai cortei No vax il metodo G20 – sperimentato con successo a Roma per consentire le manifestazioni scongiurando incidenti e disagi – è la scelta giusta da parte del governo”, sottolinea Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri. “Il dissenso è legittimo ma la deriva delle ultime settimane si è troppo avvicinata al format dei Gilet gialli francesi, con una intollerabile escalation di intimidazioni e violenze”. Dello stesso parere la forzista Licia Ronzulli, secondo cui il Viminale con la stretta “va nella giusta direzione” perchè “nelle ultime settimane abbiamo assistito a una vera e propria impennata dei contagi nelle città simbolo delle proteste, come Trieste, senza contare i gravissimi danni economici provocati da cortei non autorizzati, o che comunque deviano dal percorso concordato proprio con l’intento di creare il caos, che hanno già mandato in fumo decine di milioni di euro”.
M5S
Dal governo, intanto, il sottosegretario all’Interno, il 5 Stelle Carlo Sibilia, cerca di arginare le polemiche. “Non c’è alcun divieto di esprimere la propria opinione, non sono vietate manifestazione ‘statiche’ – osserva intevenendo ad Agorà su Rai3 – L’importante è evitare cortei nei luoghi sensibili del centro storico e mettersi la mascherina. È così drammatico?”.
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FdI
Le rassicurazioni di Sibilia non fermano però le proteste della destra. “Il Viminale ancora una volta sbaglia direzione, come già fatto con la gestione dell’ordine pubblicao durante la manifestazione di Roma dello scorso 9 ottobre”, attaccca Lucio Malan senatore di Fratelli d’Italia. “Quando i No Tav manifesta contro i cantieri dell’Alta velocità e aggrediscono le forze dell’ordine non ho mai visto tanta preoccupazione da parte del ministero dell’Interno”, sostiene l’esponente del partito di Meloni. “E’ singolare – prosegue – che ci sia questo particolare accanimento contro i No Green pass e non si dica che è un problema di aumento dei contagi perchè i manifestanti non indossano le mascherine. Non ne ho viste – conclude – neanche durante le proteste contro la bocciatura del ddl Zan”.
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A sinistra
Ma la decisione della ministra Luciana Lamorgese non preoccupa solo i partiti di destra. Nicola Fratoianni. “Non sono d’accordo con il Viminale”, scrive su Facebook. “L’idea che i problemi di consenso si risolvano con il divieto di manifestare è inaccettabile. Si tratta – continua- di una decisione pericolosa e gravida di conseguenze”. Pur chiarendo di essere “in disaccordo con chi va in piazza contro il vaccino e il Green pass”, Fratoianni sottolinea: “Con il pretesto di colpire i No Vax e No Green Pass non si possono limitare le libertà costituzionali di milioni di cittadini e cittadine di esprimere e manifestare il proprio dissenso”.
Italia Viva
Plaude invece l’iniziativa del governo Italia viva. “Non dobbiamo abbassare la guardia proprio adesso, è necessario ricorrere a nuove regole e prevenire ulteriori impennate e situazioni d’emergenza. Ne vale la salute pubblica e la ripresa economica del Paese”, scrive su Facebook il presidente renziano Ettore Rosato. E Davide Faraone, presidente dei senatori di Iv, a Omnibus su La7 commenta la scelta del Viminale come un “giusto equilibrio tra diritto di manifestare e dovere di tutelare la salute pubblica”.
I sindacati
Per i sindacati siamo, sostiene l’Usb, di fronte a “grave, gravissima decisione del governo”, presa “su ordine delle associazioni dei commercianti che lamentano perdite ingenti e paventano un Natale senza shopping”. Una scelta che, dice l’Unione sindacale di base, può portare a “estendere il divieto a tutti quanti risultino sgraditi a Draghi, ai suoi ministri e ai loro grandi elettori”.