Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha accolto il ricorso presentato da Lipu, Wwf Italia, Legambiente e Rete associativa contro, tra gli altri, Regione Fvg, Comune di Trieste e ministero della Cultura, sulle procedure per la realizzazione della cabinovia metropolitana Trieste-Opicina.

Procedura da rivedere

La scorsa primavera i proponenti, si legge nella sentenza, avevano “impugnato gli atti relativi ai procedimenti per il rilascio, in favore del Comune, delle concessioni per la costruzione e l’esercizio delle due linee di trasporto dell’ovovia, prevista dalla variante numero 12 al Piano regolatore comunale generale, già adottata dal Comune e in corso di approvazione”. Secondo i giudici amministrativi “è dovuta, non solo per ragioni formali, ma anche sostanziali, una preventiva e imprescindibile conclusione delle valutazioni sul piano e la definitiva approvazione della variante, per poi poter consentire, a valle e in un secondo momento, il corretto sviluppo del procedimento di rilascio delle concessioni”.

Il rilascio delle concessioni

Il Tar ha quindi accolto il ricorso e, “per l’effetto” ha annullato i provvedimenti impugnati. “Il procedimento di rilascio delle concessioni”, riporta la sentenza, “dovrà essere riavviato dalla Regione la quale valuterà, nell’esercizio della propria discrezionalità, se concludere il procedimento verificando la compatibilità urbanistica dell’opera allo stato degli atti oppure se sospenderlo fino a quando la variante 12 sarà pienamente entrata in vigore”.

“Importante vittoria”

“L’Amministrazione”, afferma il Comune di Trieste, “prende atto che il Tar ha semplicemente chiesto alla Regione di riavviare il procedimento di rilascio della concessione scegliendo se concludere il procedimento allo stato attuale o attendere il passaggio in Consiglio comunale della variante. L’iter, quindi, per quanto di competenza può procedere regolarmente senza intoppi”. “Oggi celebriamo un’importante vittoria per il nostro territorio, per il buon senso e per il futuro della nostra città. Il Tar ha accolto le nostre ragioni”, osserva il Comitato No ovovia Trieste.