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Alle 3.32 del 6 aprile del 2009 il sisma che distrusse L’Aquila: 309 morti, migliaia di feriti, 70mila sfollati. Anche quest’anno la tradizionale fiaccolata ha celebrato il ricordo delle vittime.
Partenza dalla Casa dello Studente, dove sono morti sette ragazzi. Il corteo è proseguito per via XX settembre (qui l’omaggio di una donna greca che ha chiamato ad alta voce suo figlio morto nel terremoto) per arrivare al Parco della Memoria. Sono stati deposti dei fiori sui nomi che compongono il memoriale, poi l’accensione del braciere affidata a Carlo Cruciani, carabiniere oggi in pensione in servizio alla centrale operativa dei carabinieri quella notte del 2009. Molti hanno ancora impressa la sua voce rassicurante che tentava di tenere accesa la speranza, di dare coraggio a chi chiedeva aiuto. Accanto a lui, per la lettura dei nomi delle vittime, Gabriella Corrado, nata il 6 aprile del 2009 qualche minuto dopo le 3.32. La sua voce ha scandito i 309 nomi delle vittime del terremoto.
Per oggi il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.
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Il fascio di luce in onore delle vittime
“Abbiamo scelto i partire dalla Casa dello Studente – spiega Vincenzo Vittorini, medico che ha perso la moglie e la figlia nella tragedia – perché qui sono morti dei giovani che avrebbero dovuto rappresentare il nostro futuro. Purtroppo, quello che è successo li ha uccisi. Questo è un luogo simbolo del nostro dolore”.
La serata della commemorazione si è aperta con un fascio di luce che si è alzato verso il cielo, da Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila, come ponte ideale tra la terra e chi non c’è più. Un segno di rispetto, di memoria condivisa, di luce che continua a brillare nel cuore di questa comunità. Anche il palazzo dell’Emiciclo si è illuminato con delle luci in omaggio alla notte più lunga.
Il sindaco: “Dolore che si rinnova”
“È la serata del raccoglimento del dolore che si rinnova – ha detto il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi nel prendere parte alla fiaccolata – però è anche la serata in cui rinnoviamo il nostro impegno per far sì che tutto quello che abbiamo passato, tutto il dolore che abbiamo subìto, tutte le lacrime che abbiamo versato siano di stimolo per costruire una città rinnovata. “Lo dobbiamo – ha aggiunto – a coloro che hanno sofferto i lutti del terremoto, lo dobbiamo a coloro che sono andati anche dopo il terremoto e che hanno diritto di vivere una città che crei le opportunità giuste per chiunque”.
Riconsegnato l’80 per cento degli edifici
Secondo le stime dell’Usra (Ufficio Speciale Ricostruzione Città De L’Aquila) l’80-85% degli edifici sono stati riconsegnati o sono in fase di riconsegna, in città e nelle frazioni. Ad oggi, sono state presentate 29.828 pratiche di ricostruzione privata, di cui 29.284 concluse.
L’importo richiesto per gli interventi privati ammonta a oltre 8,3 miliardi di euro. Sul fronte della ricostruzione pubblica, i dati aggiornati a fine dicembre indicano che il costo complessivo delle opere previste è di 2,62 miliardi di euro.