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Vaccini e test Covid in farmacia ma anche un ruolo attivo dei farmacisti nella campagna antinfluenzale. Lo prevede il protocollo siglato tra ministero della Salute, Conferenza delle Regioni e farmacisti, che stabilizza e mette a regime la collaborazione avviata nella fase emergenziale della pandemia, di fatto prende atto di quanto fatto in due anni e mezzo di lotta al virus. “Il protocollo – spiega il presidente di Federfarma, Marco Cossolo – conferma a pieno titolo il ruolo fondamentale svolto dalle farmacie, sia nella diagnosi del Covid, che nella prevenzione, con le somministrazioni dei vaccini”.
La farmacia come presidio sanitario
Il protocollo offre anche “la possibilità di svolgere servizi di test e vaccini al di fuori della sede farmaceutica, ma in locali contigui, e permette a farmacie più piccole di effettuarlo in un unico locale condiviso. Nel complesso rappresenta un grande passo avanti verso la farmacia come presidio sanitario descritta nel dm 77 – prosegue Cossolo – Esprimo grande soddisfazione da parte delle farmacie un ringraziamento al ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni ribadendo la nostra disponibilità a collaborare anche in questa fase della pandemia, anche in considerazione della campagna vaccinale con la quarta dose che già in questi giorni sta vedendo una buona adesione tra gli over 60 in farmacia e che presumibilmente vedrà un nuovo incremento a ottobre, quando arriveranno anche i vaccini aggiornati”.
La Consulta: “No ai tamponi nelle parafarmacie”
L’8 luglio la Consulta si era pronunciata invece sullo stop ai tamponi nelle parafarmacie. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 171 (redattore Filippo Patroni Griffi), dichiarando non fondate le questioni sollevate dal Tar Marche (nel dettaglio sull’articolo 1, commi 418 e 419, della legge n. 178 del 2020, con riferimento agli articoli 3 e 41 della Costituzione) in sostanza sottolineò la differenza tra famacie e parafarmacie, stabilendo che le seconde – che pure in pandemia avevano offerto il loro aiuto per dare assistenza ai numerosi pazienti che dovevano sottoporsi al tampone – non potranno più farlo.