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The Guardian guarda a Elly Schlein contro l’avanzata delle destre: “Astro nascente della sinistra italiana”

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“Abbiamo mille ragioni per non crederci più e una per farlo ancora: se non ci occupiamo di politica, lei si occuperà comunque di noi. E allora sfidiamo quella paura di futuro e facciamo politica, in modo diverso”. Un video di due minuti: “Il mio racconto della campagna elettorale”. Flash della lunga corsa al voto di Elly Schlein. Capolista indipendente della lista dem nel collegio bolognese alla Camera, conta per ora 54 iniziative in 44 Comuni: “Dieci regioni in 27 giorni” racconta da Milano, tra un incontro e una intervista.

Su di lei scrive anche The Guardian, paragonandola alla new yorkese Alexandria Ocasio Cortez e chiamandola “l’astro nascente della sinistra italiana”. Raccontandone la storia di italo-americana nata a Lugano, giovanissima ribelle ai 101 che tradirono Romano Prodi nell’urna del quirinale e poi parlamentare europea che abbandonò il Pd renziano che aboliva l’articolo 18 e approvava il Jobs Act. Per qualcuno è la donna cui pensa anche Enrico Letta come prossima segretaria del Pd. Anche se non è nemmeno iscritta al partito. O forse proprio per questo, visto che fuori dalla rete delle correnti può essere più libera.

Ci pensa, probabilmente, anche la stampa straniera. Attentissimi a quel che accadrà il 25 settembre in Italia, gli osservatori internazionali preoccupati che una destra da tanti considerata illiberale conquisti Palazzo Chigi sembrano aver scelto Schlein come promessa di un futuro diverso. In poche settimane ad intervistarla oltre al Guardian sono arrivate tv e radio svizzera, lo statunitense Compact. Schlein ha parlato con Time ed è stata contattata dalla BBC. “Sono stata parlamentare europea e in quel periodo ho costruito dei contatti” si schermiva giorni fa per spiegare l’interesse della stampa estera, mentre macina iniziative su iniziative. Da nord a sud, ben oltre i confini dell’Emilia Romagna. Schlein macina contatti sui social, e i suoi sostenitori giurano che tanti circoli la vogliamo alle iniziative perchè “ad ascoltarla arriva più gente”.

L’intervista su The Guardian 

Il video della campagna da Napoli a Padova

Nel video, i tre temi principali della campagna Pd, transizione ecologica, lavoro e diritti, sono declinati come fossero istantanee. Schlein a San Giovanni a Teduccio, Napoli est, a passeggiare in una distesa di pannelli fotovoltaici “per raccontare l’esperienza di una comunità energetica attiva anche nel contrasto alla povertà educativa e alle mafie”. E poi a parlare di lavoro, “e di contrasto al precariato, in particolare per donne e giovani, le due categorie più colpite dalla pandemia” racconta come se sfogliasse un album di foto. E ancora: “Ci sono le immagini del Pride Village di Padova, ero con Zan, con tantissimi giovani, per parlare di diritti e di come essi vengano negati nei Paesi alleati dei nostri avversari, come l’Ungheria di Orban”.

E infine “nelle ultime immagini siamo a Roma, al Giardino Galafati con Rossella Muroni e Marilena Grassadonia, in un ambiente straordinario  a parlare dell’Italia che vogliamo, che è progressista, ecologista, ma anche femminista”. Parola dimenticata dalla politica, il femminismo, sulla quale Schlein ha sfidato la stessa Giorgia Meloni, “che rappresenta un modello di leadership femminile ma non femminista, e che per questo non è utile alle donne”.

Schlein: convincere gli indecisi

Una campagna oltre i confini dell’Emilia Romagna. “Sí, ovviamente faccio campagna nel mio collegio di Bologna e Modena” spiega Schlein, che è vice di Stefano Bonaccini in Regione con la sua lista Coraggiosa, “ma mi sono messa a disposizione anche per la campagna nazionale” spiega. “Sta anche nelle cose, visto che uno dei motivi per cui mi sono candidata è raccontare nelle varie parti del Paese il lavoro delle Agorà, che hanno coinvolto 100mila persone in tutta Italia, e che hanno contribuito a scrivere il programma del Pd”. Ora si tratta di convincere a votarlo soprattutto quel 40% tra indecisi e astenuti che possono ribaltare un risultato secondo i sondaggi di dieci giorni fa già scritto. In fondo, si domanda Schlein passeggiando sotto i portici di Bologna nel suo video, “Chi l’ha detto che non meritiamo un futuro più giusto? Ridiamoci una speranza”.

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