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L’estate piomba sulla politica italiana. Se tra riforme, disegni di legge ed emendamenti le ferie dei parlamentari italiani rischiano di sfuggire, la soluzione è sempre la stessa: chiudere di corsa quel che si può e rimandare il resto a settembre. Quando però anche i dossier più scottanti, come il premierato, rischiano di essere oscurati dalla manovra finanziaria.
Domani, dopo l’ultimo consiglio dei Ministri, è prevista la chiusura estiva della Camera mentre per i senatori toccherà aspettare, se necessario, venerdì prossimo. Così, valigie in mano, è partito un vero tour de force. Non tutti i provvedimenti potranno essere approvati in tempo, perciò la maggioranza punta a convertire quanti più decreti legge possibili. A Palazzo Madama è stato approvato, ieri sera e con la fiducia, il dl Infrastrutture, mentre l’esame del dl Materie prime si concluderà nella serata di oggi. A Montecitorio passa il decreto Ricostruzione ma rimane il nodo Carceri: scade il 2 del prossimo mese, Forza Italia storce il naso e quindi anche questo dl verrà blindato con la fiducia.
Di riforme costituzionali se ne riparlerà di sicuro dopo le ferie, a partire dal premierato. “La madre di tutte le riforme”, copyright Giorgia Meloni, si aggiungerà ai lavori d’aula a ripresa inoltrata. Forse anche più in là, considerando che da settembre si aprirà la stagione della finanziaria. Altro discorso per l’autonomia. Il ddl Calderoli è stato approvato dal Parlamento ma il progetto tanto caro alla Lega ha due ostacoli davanti a sé: la definizione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) e la raccolta record di firme per il referendum abrogativo. Sembra in dirittura d’arrivo invece la riforma Nordio, ma la destra deve pazientare: per l’eliminazione dell’abuso d’ufficio manca la firma del presidente della Repubblica Mattarella.
Rai, veti incrociati a destra: le nomine slittano a settembre
di Lorenzo De Cicco
Tra i rinviati a settembre c’è anche il ddl sicurezza – qui la maggioranza si è consolata in commissione, approvando l’emendamento contro la cannabis light. In autunno si deciderà la sorte del “Salva Milano”, del ddl montagna e dei due provvedimenti voluti da Forza Italia e Lega per le vittime del terrorismo. Stessa sorte, probabilmente, per il codice della strada: “Spero venga approvato prima dell’estate, ma ci sono tanti emendamenti”, ha detto il ministro dei trasporti Matteo Salvini. Proprio il vicepremier dovrà sciogliere, ma solo più in là, il nodo balneari, contenuto nel dl Salva-infrazioni. Più speranze invece per il cosiddetto decreto Omnibus, che riguarderebbe la riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle esattoriali.
Non è finita qui: entro fine agosto il governo dovrà segnalare due nomi alla Commissione europea per ottenere le deleghe tanto ambite a Bruxelles. Sullo sfondo rimangono altri due dossier scottanti: l’elezione del quindicesimo giudice della Consulta e la nomina del Cda della Rai, da definire con un voto ipotizzato per il 12 settembre.