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Treno sulla linea Ciriè-Germagnano troppo affollato, studenti costretti a sedersi sulle cappelliere

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“Il video l’ha fatto l’altro giorno mia figlia per la disperazione. Un vagone solo, tutti schiacciati. Ma si rende conto? Ma possibile che la Regione ci lasci in questo stato?”. Lo sfogo è di Ester Gisolo, una mamma di Nole, quasi 7 mila abitanti nella città metropolitana di Torino. Ogni giorno manda le sue figlie gemelle diciottenni a scuola in treno. Frequentano l’istituto di istruzione superiore Federico Albert di Lanzo, un polo che raccoglie quasi un migliaio di studenti. In molti usano la ferrovia che collega Torino a Germagnano, nel cuore delle valli di Lanzo, per raggiungere la scuola.

Dalla ripresa delle lezioni, però, alle 7.18, quando le studentesse e gli studenti prendo il treno, sui binari viaggia un minuetto singolo, che non basta. Trenitalia ha sostituito il secondo treno (in genere viaggiavano due minuetti in coppia) con due pullman, ma anche così il problema della capienza resta critico, con studenti in piedi nei vagoni e nei punti di interscambio e con rannicchiati nei posti bagagli con le gambe a penzoloni.

“Paghiamo 48.50 euro al mese per questi abbonamenti, cento euro in due, e metà delle volte mio marito deve prendere la macchina e portarle a scuola perché i treni non ci sono o sono in ritardo. Si parlava di trasporti pubblici gratuiti agli under 26, ma per ora la situazione è questa. Anche chi lavora, ma come si fa? Siamo tutti amareggiati. Le mie figlie, come tutti, viaggiano con l’angoscia: ce la farò mamma a arrivare all’interrogazione? E così via, le portiamo”.

Il problema sollevato da Gisolo è noto. Il punto è che la tratta Sfma – tra quelle più critiche individuate dal rapporto Pendolaria di Legambiente – è oggi in pratica divisa in due. C’è la “bassa valle”, con il collegamento da Alba e Fossano a Ciriè. E poi c’è il cambio obbligato a Ciriè. Un trasbordo. Da lì a Germagnano, nell’alta valle, infatti, per le caratteristiche della linea, possono circolare solo alcuni treni a capienza ridotta, i minuetto.

“Che però sono pochi” spiega Davide Arminio, sell’Osservatorio per la Torino-Ceres. “Così, quando qualcuno si rompe o vengono impiegati in altre zone come in questo periodo tra Asti e Nizza Monferrato, la linea Ciriè-Germagnano rimane scoperta”. Anziché due minuetto in coppia, allora, ne rimane uno, accompagnato da una coppia di bus.

Ora, secondo quanto comunicato da Rfi alla Regione, il problema sarebbe in parte risolto e i minuetti torneranno a viaggiare in coppia. In effetti già questa mattina è andata così, ma il treno era in ritardo.

“La situazione non si risolverà finché non verranno effettuati i lavori per l’adeguamento della linea, in modo che possano circolarvi anche i treni a capienza maggiore, come i taf, che circolano nelle altre tratte” spiega Arminio.

Rfi li ha già annunciati per due fine settimana di febbraio (l’8 e il 9 e il 22 e 23), quando la linea verrà interrotta. “La speranza – chiude Arminio dall’Osservatorio – è che entro marzo, come aveva promesso Rfi, i treni ad alta capienza possano iniziare a circolare”.

 

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