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Dopo gli appelli degli animalisti, anche i veterinari del Trentino si schierano contro l’uccisione dell’orsa Jj4: “Si sollecitano i colleghi professionisti addetti a vario titolo, e iscritti presso l’Ordine della provincia di Trento, di non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, se non in precedenza concordata con il presente Ordine”. Lo scrive in una nota l’Ordine dei veterinari della Provincia autonoma in merito all’abbattimento dell’animale che ha aggredito mortalmente il runner Andrea Papi, prevista da un’ordinanza – ora sospesa dal Tar di Trento – del governatore Maurizio Fugatti.
Nel documento dell’Ordine dei veterinari, invece, viene precisato che, “a tutela e garanzia delle figure professionali della categoria dei medici veterinari della provincia, e contrariamente a quanto lasciato intendere in occasione della conferenza dal presidente Fugatti, non vi è stato alcun confronto nè con il presente Ordine nè con altri professionisti veterinari delegati in materia, e pertanto non può esserci stata alcuna condivisione sul parere espresso dal governatore”.
L’Ordine prosegue sottolineando che “lo stato di salute dell’esemplare Jj4 non giustifica l’intervento eutanasico nell’urgenza, così come prospettato in conferenza, ma richiede una analisi complessiva della gestione dei plantigradi presenti sul territorio provinciale. Non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto Jj4 risulta catturata e custodita. L’orso risulta specie protetta tutelata con legge dello Stato”.
E poi, in serata, il presidente firma il decreto con il quale dispone la rimozione, tramite abbattimento, di MJ5, l’orso ritenuto responsabile dell’aggressione di un uomo avvenuta lo scorso 5 marzo in valle di Rabbi. Il decreto dispone l’identificazione genetica dell’esemplare, attraverso cattura preliminare. L’incarico è conferito al Corpo forestale provinciale, con la collaborazione per quanto di competenza dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Nel provvedimento – si apprende – si ripercorre quanto accaduto la mattina del 5 marzo scorso, quando un uomo è stato aggredito da un orso in località Mandriole, all’uscita della val di Rabbi, nel Comune di Malè. Le successive analisi genetiche hanno confermato che il genotipo identificato dal Dna ottenuto corrispondeva a quello di MJ5. Per Ispra – si legge nel decreto – la rimozione tramite abbattimento di MJ5 è coerente con il Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali).