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Il ciclismo italiano piange una nuova, giovanissima vittima della strada. Mentre si allenava tra Mezzocorona e Mezzolombardo, in Trentino, la 19enne Sara Piffer è stata travolta e uccisa da un’auto, guidata da un 70enne che arrivava in senso contrario ed era in fase di sorpasso: l’incidente è avvenuto intorno alle 11.30. Con lei su un’altra bici il fratello Christian (dilettante nella Campana Imballaggi) che ha riportato ferite non gravi. Sul posto è intervenuta la Polizia locale. Inutili i tentativi di soccorrerla da parte dell’elicottero del 118. Il personale sanitario avrebbe avviato le manovre salvavita, anche con l’utilizzo del defibrillatore. Nonostante il tempestivo intervento, per la ragazza purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Chi era Sara Piffer
Trentina di Paiù di Giovo, il paese di cui è originario anche Francesco Moser, dove abitava con i familiari, Sara Piffer aveva iniziato a gareggiare per il Velo Sport Mezzocorona. L’anno scorso, con il Team Mendelspeck Ge-Man era riuscita a vincere a Corridonia, nelle Marche. Sara è stata vice campionessa d’Italia della Madison nel 2021. La nuova stagione che stava per iniziare l’avrebbe vista ancora con le insegne della Mendelspeck.
I ciclisti uccisi in allenamento
La conta dei ciclisti morti in allenamento sulle strade italiane è lunga e dolorosissima. Michele Scarponi fu ucciso da un furgone mentre si allenava sulle sue strade di casa, a Filottrano. Era il 2017. Il 30 novembre 2022 il dramma di Davide Rebellin, travolto e ucciso da un camion guidato da un autotrasportatore tedesco, poi fuggito, sulle strade vicentine.