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Ha picchiato e insultato la moglie per due anni perché responsabile di non dargli un figlio maschio. E ha continuato a farlo malgrado un divieto di avvicinamento arrivato dopo la denuncia della donna. Ma sabato, a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’uomo è stato arrestato dai carabinieri che gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il dramma si è consumato a Cimadolmo, nel trevigiano. Ora il 42enne è dietro le sbarre.
Il marito-padrone impediva alla moglie di uscire di casa, la costringeva a fare solo lavori domestici e quando rientrava ubriaco, urlava tutta la sua frustrazione, spesso insultando la donna o prendendola a botte. Come accaduto la sera del 31 ottobre in cui l’uomo, davanti alla figlia, ha cercato di violentare e di strangolare la moglie che di dimenava. Così è scattata la telefonata ai carabinieri e il conseguente divieto di avvicinamento alla casa familiare imposto dal giudice. Divieto ignorato fino a quando i carabinieri, chiamati a intervenire con tempestività due sere fa, l’hanno trovato nascosto vicino al garage dell’abitazione e l’hanno arrestato seduta stante per portarlo nel carcere di Santa Bona.