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Trieste, morta nello scontro con un’auto contromano, il fidanzato affetto da Sla: “La aspettavo come un bimbo aspetta Babbo Natale”

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“La aspettavo come un bimbo aspetta Babbo Natale”. Così Sergio, il compagno di Paraschiva Hutu, la donna morta in seguito all’impatto della sua auto contro quella di un uomo che viaggiava contromano, ricorda la fidanzata. I due avrebbero dovuto sposarsi in marzo.

“Veniva solo nei week end, il resto della settimana era occupata alla De Longhi”, ha raccontato l’uomo, che è affetto da Sla, ai microfoni dell’emittente televisiva TeleQuattro. In passato “ha lavorato come pasticcera ma quando ha trovato un posto fisso ha realizzato la sua volontà di lavoro. Nonostante questo – ha proseguito Sergio – trovava il tempo di venire da Treviso a Trieste ogni week end”.

La donna lo stava raggiungendo proprio per trascorrere il fine settimana insieme quando ha avuto l’incidente stradale. Sergio le ha telefonato più volte, non vedendola arrivare, poi quando alla porta ha suonato la polizia ha capito subito che “era avvenuta una tragedia che non ha parole”. L’uomo ha reso noto di aver nominato legale di fiducia che si occuperà “del dissequestro della salma. Non si capisce come la persona che ha causato l’incidente abbia potuto percorrere un lungo tratto di strada senza che nessuno sia intervenuto”, ha concluso.

L’automobilista, autore dell’incidente che ha causato la morte della donna, è un cittadino sloveno: la mattina di sabato 5 febbraio ha imboccato il raccordo autostradale di Trieste (RA13) contromano scontrandosi con l’auto guidata da Paraschiva Hutu, che procedeva nel giusto senso. L’uomo vrebbe percorso decine di chilometri, forse trenta, contromano. Probabilmente già a Sesana (Sezana, Slovenia) avrebbe cominciato la manovra sbagliata. Lui, un uomo, di 49 anni, nato a Koper (Capodistria) ma, sembra, residente nella zona di Comeno (Komen, Slovenia), a pochi chilometri dal confine di Fernetti, era alla guida di una monovolume di colore scuro, sembra procedesse a velocità molto sostenuta, 150, forse anche 170 chilometri/orari.

Nello scontro frontale nella corsia di sorpasso sul raccordo triestino, all’altezza di Duino (Trieste), l’auto della donna che procedeva nel senso giusto si è incendiata e la conducente è morta carbonizzata. La Hutu, romena, di 56 anni, viveva in Italia da dieci anni, abitava in provincia di Treviso e aveva dei figli vivono in Germania.

Il cittadino sloveno, senza chiamare i soccorsi, in stato confusionale è scappato a piedi per un chilometro sull’autostrada, ha sbattuto i pugni su un’ambulanza che ha incrociato e infine è stato bloccato dalla Polizia di Gorizia, come testimonia un video postato sui social e individuato dal Tg Rai Fvg. Non sarebbe stata rilevata la positività ad alcol o stupefacenti. Gli investigatori stanno vagliando ogni ipotesi sul caso, comprese quelle di natura psicologica.

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