[ Leggi dalla fonte originale]
Un ragazzo di 20 anni è stato accoltellato, ieri sera, attorno alle 22, e trovato, ferito gravemente, nei pressi della Questura di Trieste. A quanto si apprende il giovane fa parte di un gruppo composto da altri 3 connazionali, di cui uno minorenne, aggrediti al Molo Audace da una banda di afgani che pretendevano prestazioni sessuali in cambio di soldi. Al rifiuto è scattata la rissa.
I pachistani sono stati accoltellati in varie parti del corpo e uno di essi ha riportato ferite molto gravi, tutti sono stati ricoverati all’ospedale di Cattinara. Uno dei feriti, il 20enne appunto, è riuscito a raggiungere la Questura dove ha chiesto aiuto, riferendo quanto avvenuto. Dopodiché ha perso i sensi a causa delle ferite.
La centrale operativa Sores Fvg ha immediatamente inviato sul posto l’ambulanza e l’automedica: i sanitari hanno stabilizzato sul posto il giovane che presentava una profonda ferita, prima di trasferirlo d’urgenza all’ospedale di Cattinara dov’è stato accolto in codice giallo. Le sue condizioni sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.
Dopo il ricovero del primo ragazzo, nell’arco di pochi minuti si sono presentati, autonomamente, nel medesimo ospedale, anche altre vittime del raid, tutte di nazionalità pachistana. Si tratta di un ragazzo di 19 anni, che aveva riportato profonde ferite da taglio ed è stato accolto in codice rosso, un adolescente di 16 anni, con evidenti lesioni al volto, e un altro giovane di 19 anni, con lesioni di minor entità.
Il terzetto è stato accompagnato, in auto, in pronto soccorso da un connazionale, illeso, che ha confermato la versione dell’aggressione.
Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile che, vista la gravità dell’episodio è in costante contatto coi vertici della Questura e della Prefettura. Sul luogo dell’aggressione, al Molo Audace, non ci sono telecamere, né sono stati individuati testimoni. La zona dispone comunque di un sistema di videosorveglianza grazie al quale si conta di poter ricostruire quanto accaduto e risalire all’identità degli aggressori.