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Nell’era della sessualità liquida delle nuove generazioni, scopriamo che l’orgasmo è ancora terra di conquista e di mistero. E che esiste, secondo le ultime ricerche, un gap dell’orgasmo, inteso come lo scarto tra la percentuale di raggiungimento del massimo piacere negli uomini rispetto al sesso femminile.
«Le donne ancora oggi non si sentono sempre a loro agio nell’esplorare il proprio corpo, che è la strada maestra per arrivare al piacere di coppia», spiega Roberta Rossi dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma e autrice di Vengo prima io (Bur Rizzoli). «In più l’orgasmo femminile è ancora considerato una specie di regalo al partner, di conferma della sua virilità: è una delle motivazioni riportate dalle donne che fingono».
«Gli studi dimostrano che solo una minoranza raggiunge in modo regolare l’orgasmo, contro una percentuale molto più alta di uomini. Da qui il termine “orgasm gap”», spiega Gabriele Traverso, specialista in psicologia clinica e sessuologia del ciclo di vita a Ivrea (Torino). «La conoscenza dell’anatomia è fondamentale», dice Emmanuele A. Jannini, ordinario di andrologia e sessuologia medica all’Università Tor Vergata di Roma, autore di Uomini che piacciono alle donne (Sonzogno). «Per anni abbiamo cercato il punto G, per scoprire alla fine che non esiste come tale. Ma è solo uno dei falsi miti del piacere». Che chiariamo in 9 cruciali step con questi super-esperti
Niente preliminari, niente piacere
Vero e Falso. «I preliminari servono per una adeguata eccitazione, per una buona lubrificazione vaginale e per aumentare il desiderio. Questo non toglie che anche la cosiddetta “sveltina” possa dare grande piacere, purché sia generata da un forte desiderio da parte della donna. In ogni caso, quantità e qualità degli orgasmi, durante la penetrazione, dipendono principalmente dalla libertà femminile di poter muovere agevolmente il bacino», spiega Gabriele Traverso.
Se la donna non gode è spesso colpa del partner
Falso. «Smentiamo la diceria che “le donne frigide non esistono, esistono solo maschi imbranati”: se qualcosa non funziona a letto è un concorso di fattori», provoca Jannini. «Chi non conosce il proprio corpo non conosce la propria sessualità: donne si diventa, da questo punto di vista, anche attraverso il personale tirocinio». «Si delega all’uomo il proprio piacere, mentre si potrebbe condividere di più: l’orgasmo femminile si raggiunge in modi diversi, e lui dovrebbe sapere come arrivarci, ma dobbiamo aiutarlo senza paura di offenderlo, della serie “se non sei esperto ti insegno io”», aggiunge Roberta Rossi. «Molti uomini dicono: sarei ben felice di essere un po’ guidato. La comunicazione sessuale sulle fantasie e le modalità di stimolazione è importante. Senza esagerare: un po’ di mistero ci vuole sempre».
La maggior parte delle donne finge
Vero. «Secondo gli ultimi studi, sono più del 50% le donne che, almeno una volta nella loro vita sessuale, hanno simulato un orgasmo. Coloro che lo fanno abitualmente però risultano il 20% circa. Un bene o un male? La maggior parte delle donne ritiene che non sia una buona abitudine, soprattutto se la simulazione serve solo ad appagare il partner e rassicurarlo sulle sue doti sessuali. Per molte altre, invece, fingere è un ottimo eccitante tanto che, dopo un orgasmo simulato, spesso se ne raggiunge uno reale», spiega Traverso. «Il gap dell’orgasmo si ha anche nella percezione del suo raggiungimento», spiega Roberta Rossi. «Secondo la ricerca, gli uomini credono che la partner lo abbia raggiunto attraverso il rapporto nell’85% dei casi, mentre le compagne dichiarano di averlo avuto solo nel 64% degli incontri».
Il famoso punto G è introvabile
Vero. «Siamo passati dal punto G (ormai tramontato) al punto C (l’indispensabile clitoride) fino a zone intime molto più grandi, che indicano come l’orgasmo coinvolga tutti gli organi genitali, in particolare il complesso clitorideo, vaginale e uretrale», spiega Traverso. «Ho appena pubblicato un articolo scientifico intitolato Dobbiamo ancora credere al punto G? La risposta è sì, peccato che non sia un punto e non si chiami G», spiega il professor Jannini. «L’errore nasce da chi lo ha descritto per la prima volta come “spot”. Il punto G è un’area estesa che si chiama Cuv, che comprende il clitoride, l’uretra e la vagina».
Orgasmo e piacere si possono misurare scientificamente
Vero. Esiste uno strumento che è in grado di misurare in modo scientifico il livello di piacere. Si chiama Orgasmometro, lo ha inventato il professor Jannini ed è l’unico test validato per misurare il piacere. «Ma non dovete immaginarvi un apparecchio che si applica fisicamente», ci spiega. «Si tratta di un test psicologico molto simile alla scala di misurazione del dolore, un metro di misura ormai utilizzato in tutte le ricerche e per autorizzare anche i farmaci. Per esempio stiamo conducendo uno studio, usando questa scala di misurazione, per capire se le donne che si masturbano abitualmente hanno orgasmi più intensi e migliori: dai primi dati sembrerebbe di sì».
Le donne raggiungono l’orgasmo solo stimolando il clitoride
Falso. «Freud diceva che la donne giovani hanno preferibilmente orgasmi clitoridei, quelle più mature possono avere orgasmi vaginali», dice Traverso. «Le sperimentazioni hanno consentito di sfatare questo errore clamoroso. Le differenze ci sono, ma non in base all’età. Solo il 5% delle donne è totalmente anorgasmico, però restiamo con un 25% di donne che sperimentano un orgasmo durante la penetrazione e il 70% che ci riesce solo con la stimolazione del clitoride. Di sicuro, i rapporti terminano con l’orgasmo femminile soprattutto se la penetrazione consente la stimolazione diretta o indiretta del clitoride».
Masturbazione: allena ad avere orgasmi nei rapporti
Vero. «La masturbazione è una scoperta del proprio corpo e di come è più opportuno stimolarlo. Quindi è una sorta di addestramento che può facilitare il raggiungimento dell’orgasmo durante i rapporti sessuali», spiega Traverso. «Anche usare un sex toy aiuta a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto. Può aumentare la stimolazione, l’eccitazione e il desiderio». «La masturbazione, come l’orgasmo, è una pratica considerata ancora prevalentemente maschile: peccato perché può rendere la donna più consapevole dei vari modi per raggiungere il piacere», spiega Rossi. «Soprattutto le giovani la praticano poco, mentre dopo i quarant’anni viene riscoperta. Se utilizzata in coppia, aiuta a raggiungere più facilmente l’orgasmo femminile».
Le donne possono venire anche solo col pensiero
Vero. «La risonanza magnetica ha dimostrato che ci sono donne che riescono a raggiungere l’orgasmo solo col pensiero», dice Jannini. «L’orgasmo femminile ha mille sfaccettature: una donna può venire anche solo baciando, l’uomo ha un solo tipo di orgasmo che varia nell’intensità». Esiste anche una sorta di eiaculazione femminile. «Nella donna, l’orgasmo vede un aumento dell’emissione di fluidi da parte delle ghiandole interne della vagina. Alcune donne possono emettere getti di liquido ben visibili (il cosiddetto “squirting”)», spiega Traverso.
Durante il ciclo si raggiunge più facilmente il piacere
Vero e Falso. «L’enorme variabilità del piacere femminile incide anche in questo frangente», spiega Jannini. «Ci sono donne che, durante i 5 giorni delle mestruazioni, hanno orgasmi intensi e non paragonabili agli altri. Pensiamo che coloro che provano più godimento in questa fase si sentano protette dalla gravidanza (falso!) e quindi si abbandonino di più. Se però guardiamo alle statistiche, è il momento dell’ovulazione a metà ciclo a dare i migliori risultati». «Il periodo delle mestruazioni, lo provano gli studi, è una fase di maggiore sensibilità al piacere, se non ci sono dolori o remore psicologiche», conclude Rossi.
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Tag: orgasmo, piacere femminile.