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Nintendo Switch non è poi così comoda
Ora, vi confesso subito una cosa: sono uno di quelli che viaggia e ama l’idea portarsi dietro una console portatile. Ecco, ma amo solo “l’idea”.
Mi porto qualche volta Steam Deck OLED, ma la realtà dei fatti è che poi non la uso così tanto: sì, è fantastica, è potente, è uno spettacolo da guardare e da giocare, ma se parliamo di portatilità… ecco, diciamo che non è proprio la mia prima scelta quando devo buttare qualcosa nello zaino, e soprattutto quando devo tirarla fuori.
Nintendo Switch OLED è sicuramente una console più portatile, più leggera, ma è anche vera un’altra cosa, cioè che non riesco a giocarci più di tre quarti d’ora in modalità portatile, perché trovo i Joy-Con piuttosto scomodi.
Sono infatti una di quelle (presumo?) poche persone che ha giocato molto, ma molto di più in modalità dock, che in quella portatile, anche perché adoro il Pro Controller di Nintendo.
La scelta a volte ricade pure sulla Miyoo Mini Plus (la cosiddetta “Fabionsol”), è minuscola ed è una retro console fenomenale, ma anche lì l’ergonomia è un problema. Di conseguenza, il compromesso perfetto in viaggio sarebbe Switch con un qualcosa che migliori l’ergonomia, no?
Si è fatta grande
Sulle “mancanze” di Switch si è costruito un enorme mercato di accessori atti a migliorarne l’ergonomia in mobilità, e tra questi c’è il Mad Catz C.A.T. 12, con cui l’ibrida di Nintendo cambia faccia: la infili direttamente nel controller, la fai scivolare al suo interno (privata dei Joy-Con) e già ti sembra di avere tra le mani un’altra console.
Appena la colleghi, i LED laterali si accendono e subito capisci che questo non è il solito accessorio da pochi euro. È un bel bestione. La Switch con questo controller diventa… grande. No, non grande come la Steam Deck (30 cm), ma con i suoi 26 cm di larghezza e le bombature, la Switch inizia ad avvicinarsi.
Insomma, si rinuncia un po’ alla portatilità, questo è poco ma sicuro, anche perché non è richiudibile su sé stesso, come un ASUS ROG Tessen per intenderci.
Dopo aver sistemato la questione delle dimensioni, parliamo del vero protagonista: la comodità. Come vi avevo anticipato, non so voi, ma io con i Joy-Con della Switch, dopo un po’, inizio a sentire quella fastidiosa sensazione di mano intorpidita, di male ai polsi.
Il C.A.T. 12 mi è piaciuto molto a livello di ergonomia. La prima volta che ho iniziato a giocare con questo controller tra le mie mani, è stato un po’ come infilarsi un paio di pantofole morbide dopo una lunga giornata: tutto, ma proprio tutto, diventa più confortevole.
Le impugnature antiscivolo zigrinato, i clic dei dorsali soddisfacenti, la piacevolezza delle bombature, il fatto che possa caricare la console senza tirarla fuori dalla periferica, è tutto al posto giusto, a parte il fatto che si debba rimuoverla nel caso dobbiate inserire Switch nella dock.
In più, con una combinazione di tasti segnati sul manuale, come succede per il GuliKit King Kong 3 Max, è possibile modificare alcune impostazioni, come l’intensità della vibrazione, o mappare i tasti ai pulsanti aggiuntivi posteriori, che godono pure di un discreto feeling.
Non è nulla di stupefacente, sia chiaro, anche perché sono convinto che chi la utilizza da tempo in mobilità, e ha accusato il problema della scarsa ergonomia, avrà senz’altro già acquistato un prodotto simile, come questo qui in basso, che è pressoché identico a quello di Mad Catz, ma indubbiamente fa il suo dovere.
Prezzi e disponibilità
Come anticipato, Mad Catz C.A.T. 12 arriverà in Italia nel corso delle prossime settimane. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 59,99€, considerando che in Inghilterra è prezzato a 49,99£.
Recensione Mad Catz C.A.T. 12 – Foto dal vivo
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È indubbio che il C.A.T. 12 sia un bell’accessorio, che aumenta la comodità di Nintendo Switch, a discapito della portatilità. Nonostante ce ne siano già tante in giro di periferiche simili, se Mad Catz ha deciso di lanciare la sua a breve anche in Europa, vuol dire che c’è ancora mercato per prodotti del genere. Tutto questo mi ha fatto dimenticare di quanto il NVIDIA Tegra sia superato? No, assolutamente. Switch è vecchia, necessita di una svecchiata, e mai come prima d’ora abbiamo bisogno di una nuova console portatile, visti i compromessi tecnici dei giochi più recenti (e non solo). Però, sarà che ormai siamo abituati a guardare sempre avanti, verso il prossimo grande lancio, ma sapete, ogni tanto fermarsi e dire “ehi, questa console è sempre fantastica!” è una bella sensazione, specie se noti che con piccoli accorgimenti puoi migliorare di tanto l’esperienza generale.
Pro
Comfort notevolmente migliorato
Si può ricaricare la console mentre si gioca
Vibrazione e altre gradite funzionalità extra
Contro
Perdita di portatilità
Non è richiudibile
Non è compatibile con la dock