Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Ucraina, ecco i piani d’emergenza del governo. I dubbi sul blocco bancario per Mosca

[ Leggi dalla fonte originale]

La posizione del governo italiano resta cauta, molto cauta sull’opzione di bloccare il sistema bancario Swift per la Russia. A sera, Palazzo Chigi ribadisce la linea, che può sintetizzarsi così: meglio attenersi all’accordo raggiunto giovedì notte tra i leader a Bruxelles. In quel patto, non c’era traccia dell’arma più dura contro Mosca. La ragione delle perplessità la spiega Daniele Franco, a capo dell’Economia: creerebbe un “problema” rispetto al pagamento delle forniture di gas destinate all’Italia e ad altri Paesi Ue.
È proprio il capitolo bancario in cima alle priorità di questa fase. A metà giornata, Luigi Di Maio lascia intendere che l’Italia è pronta ad accettare l’opzione di un blocco dello Swift per Mosca. Una potenziale svolta che arriva dopo Berlino e Parigi, che pure avevano frenato. Ma la novità dura poco, visto che è Franco a riorientare la posizione ufficiale del governo. Ma è forse proprio questo tentennare di Roma ad aver provocato l’incidente tra Draghi e il presidente ucraino Zelensky.

Draghi: tutti uniti per l’Ucraina. Timori per il gas, altri 1500 soldati pronti per la Nato

dal nostro inviato
Tommaso Ciriaco

24 Febbraio 2022

Lo scontro ruota attorno alla telefonata saltata. Ma nasconde probabilmente altro: più che un’incomprensione durante il ponte telefonico tra le due diplomazie, pesa l’irritazione per la posizione italiana sulle sanzioni. E forse anche il fastidio per l’immagine – restituita involontariamente dal premier – di un comandante in capo irraggiungibile, che può aver ingenerato il sospetto di una cattura nemica o di una esfiltrazione in atto mentre il Paese si difende in armi.

Sono ore delicate, insomma. Giorni in cui le mosse dell’esecutivo scontano, almeno in qualche caso, la confusione del quadro generale. Su un fronte almeno, però, il lavoro sembra procedere spedito: la stesura dei piani d’emergenza per affrontare la crisi. Non c’è tempo da perdere, per questo ieri pomeriggio si riunisce a Palazzo Chigi il Nucleo interministeriale situazione e pianificazione (Nisp). L’idea è quella di convocare il tavolo ogni 48-72 ore. Il nuovo appuntamento è per lunedì prossimo: tre giorni per abbozzare risposte all’altezza del momento.

Draghi sull’Ucraina: “I giorni più bui della storia europea”. Salta la telefonata con Zelensky. E lui: “Prossima volta sposto l’agenda di guerra”

25 Febbraio 2022



Di fatto, l’Italia entra in un assetto da guerra: economica, energetica, sanitaria, commerciale, migratoria. E militare: per adesso il perimetro è quello della deterrenza della Nato, ma si temono provocazioni di Putin sui Paesi baltici. Di certo, alcune analisi vagliate nelle ultime ore indicano pure il rischio che la Russia possa allargare ancora di più la sfera d’influenza espandendosi in Georgia e Moldova, dopo aver preso Bielorussia e Ucraina. Uno scenario fosco.

A gestire la riunione per conto di Mario Draghi è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. Sono presenti il capo del Dis Elisabetta Belloni, i delegati dell’intelligence interna ed esterna, Protezione Civile e Agenzia per la cybersicurezza, i rappresentanti dei ministeri chiave. Il capitolo più caldo è quello energetico. Qualora il gas russo non fosse più disponibile, il piano B prevede di mettere il Paese nelle condizioni di estrarre più gas nazionale e, contemporaneamente, investire in eolico e fotovoltaico. In campo anche la possibilità delle riaperture delle centrali a carbone, mentre per il gas liquido promesso dagli Stati Uniti occorrerebbero rigassificatori che non ci sono. È possibile però una collaborazione con altri Paesi europei, ad esempio sull’idrogeno, su cui la Germania è partita da tempo: l’Italia potrebbe aiutarne la produzione con l’energia generata da solare ed eolico.

Ma non basta. Si progettano ospedali da campo della Protezione civile al confine Ovest dell’Ucraina. Un ponte aereo per i profughi. Dodici milioni, infine, sono destinati alla “cessione di mezzi e materiali di equipaggiamento militare non letali alle autorità governative dell’Ucraina”. E in queste ore si lavora moltissimo anche sul fronte cyber: il pericolo – come ha segnalato l’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza – è per un malware, HermeticWiper, che cancella dati per renderli irrecuperabili.

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.