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Ci sono speranze per il teatro di Mariupol, bersaglio probabilmente di una bomba sganciata da un aereo russo e diventato rifugio per molti civili, soprattutto per donne e bambini. Tanto che la scritta “bambini” era stata lasciata sul pavimento del cortile in modo da renderla visibile dall’alto. Ora il ministro della Cultura, Dario Franceschini, offre aiuto alla popolazione ucraina annunciando su Twitter: “L’Italia pronta a ricostruire il Teatro di #Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all’#Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile. I teatri di ogni paese appartengono a tutta l’umanità. #WorldHeritage”.
A qualche ora di distanza, ieri in tarda serata, è intervenuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ringraziato il ministro: “Grazie Dario Franceschini. Dai il buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all’ultimo mattone”.
È di ieri la notizia che ci sono dei superstiti tra i civili che si erano rifugiati nel teatro bombardato. Famiglie intere si erano barricati nel rifugio sotterraneo, i soccorritori li hanno aiutati a uscire fuori la mattina seguente, aprendo un varco davanti all’ingresso del bunker in cui erano scesi dodici giorni fa. A causa degli incendi e dei bombardamenti incessanti, fino al giorno seguente le autorità locali hanno temuto una strage tra i 500 e i 1200 morti. Ieri la speranza si è riaccese: ci sono dei sopravvissuti all’attaco, avevano trovato rifugio nel sottosuolo e la proposta dell’Italia di aiutare l’Ucraina ricostruendo il teatro.