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Ucraina-Russia, Draghi: “Ferma condanna per la decisione inaccettabile di Putin. Dialogo essenziale ma prepariamo sanzioni”

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“Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. Dure le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla scelta di Putin di riconoscere le repubbliche filorusse del Donbass. Il premier ha parlato della crisi in Ucraina durante l’insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato. E ha fatto sapere di essere “in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale – ha aggiunto Draghi – ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia”.

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“Il riconoscimento delle due repubbliche autoproclamate del Donbass” da parte della Russia “è inaccettabile” anche per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, oggi a Parigi per il Consiglio europeo dei ministri degli affari esteri “in cui daremo l’ok politico – ha detto – alle sanzioni nei confronti della Russia. L’Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla questa strada”. Già ieri il responsabile della Farnesina aveva insistito su questo punto assicurando che “il governo italiano è pronto a riferire in Aula sulla crisi ucraina”. “L’Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all’annuncio del presidente della Federazione Russa. È doveroso discutere delle sanzioni da applicare alla Russia. Nessun tentennamento, i partner europei e atlantici devono agire in maniera compatta”, aveva commentato Di Maio.

Intanto, è stata convocata per oggi alle 13 una capigruppo alla Camera, in relazione alle richieste di informativa urgente del governo sulla vicenda russo-ucraina, come richiesto da Fratelli d’Italia e da altri gruppi parlamentari. ConGiorgia Meloniche va all’attacco e rinnova “la richiesta al premier Draghi di riferire immediatamente alle Camere sull’evoluzione della crisi e sulla posizione assunta dal governo, nonché di convocare senza indugio gli organismi preposti alla sicurezza nazionale”.

Anche per il segretario del Pd Enrico Letta “la scelta di Putin di riconoscere il Donbass è inaccettabile, Italia e Ue devono condannarla. Si convochi immediatamente il Parlamento, si chieda all’Europa di assumere le decisioni più forti. La legge del più forte non può scrivere i confini tra Stati. Non possiamo tollerarlo”.

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21 Febbraio 2022

Per il presidente del M5S, Giuseppe Conte, “la preannunciata determinazione della Russia di riconoscere le due repubbliche secessioniste di Donetsk e di Lugansk costituirebbe una compromissione dell’attuazione degli accordi di Minsk e introdurrebbe un grave ostacolo sulla strada del dialogo tra le parti”. Intanto, la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi, ha chiesto alla presidente Elisbetta Casellati – in base a quanto previsto dal Regolamento – “la convocazione straordinaria del Senato alla luce del precipitare della crisi tra Ucraina e Russia a seguito delle dichiarazioni di Putin. Riteniamo urgente che l’Aula venga convocata al più presto perché possa discutere di ciò che sta accadendo”. Lo stesso ha fatto Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera, che in Aula ieri ha detto: “Vista la gravità della situazione che proprio in questi momenti sta avvenendo in Ucraina con la decisione irresponsabbile e gravissima di Putin di riconoscere le autoproclamate repubbliche del Donbass, a nome del Pd chiedo un convocazione straordinaria della seduta della Camera, affinché la Camera possa esprimersi e discutere su quanto sta accadendo. Chiediamo che lo faccia immediatamente, anche tenendo conto del fatto che si tratta di un situazione straordinaria. Chiediamo una immdiata convocazione straordinaria della seduta”. La richiesta avanzata formalmente in Aula da Serracchiani è stata fatta sulla base dell’articolo 29 del Regolamento di Montecitorio, che dispone: “La Camera può essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica o di un terzo dei suoi componenti. È convocata di diritto in caso di convocazione straordinaria del Senato”.

È intervenuta anche Forza Italia. Silvio Berlusconi ha riunito il coordinatore nazionale Antonio Tajani e i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli “per analizzare l’acuirsi della crisi Ucraina. Forza Italia lavorerà, anche attraverso i canali internazionali, per evitare una escalation che avrebbe conseguenze preoccupanti per l’Italia e l’Europa sia dal punto di vista geopolitico che energetico”, hanno riferito fonti di Fi. E a seguito dell’incontro, il deputato azzurro Alessandro Cattaneo, intervenuto in Aula della Camera, ha chiesto formalmente una informativa urgente del premier Mario Draghi. Spiegando appunto che Berlusconi ha riunito i vertici del partito, “per un’analisi della questione ucraina. Sono stati attivati tutti i canali per una de-escalation, al fine di evitare il peggio, ovvero una guerra. L’Europa non può ricadere in questo incubo. Come gruppo parlamentare di Forza Italia chiediamo un’informativa urgente del presidente del Consiglio, auspicando che ciò possa intervenire in tempi rapidi. L’Italia è un grande Paese e deve mettere in campo tutte le iniziative possibili per scongiurare un conflitto che avrebbe ripercussioni drammatiche”, ha detto Cattaneo.

Prima ancora, era stato il deputato di FdI Andrea Delmastro a chiedere formalmente in Aula una informativa urgente del governo sull’Ucraina: “Draghi venga subito a riferire in Aula nel pieno rispetto della democrazia parlamentare richiamata da Mattarella”, ha spiegato. Dopo la richiesta di una seduta straordinaria avanzata dal Pd e di una informativa urgente del premier, da parte di Forza Italia, il deputato di FdI Tommaso Foti ha chiesto al presidente Roberto Fico di convocare la riunione della conferenza dei capigruppo. Mentre il capogruppo FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha attaccato il governo Draghi che “continua a non rispondere alle molteplici richieste di Fratelli d’Italia e di altre forze politiche di informare il Parlamento italiano su quanto sta accadendo in Ucraina” rinnovando la richiesta che Draghi venga in Aula “a riferire e relazionare le Camere su questa grave crisi internazionale”.

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