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Una cattedra di cultura italiana a Pechino, con Prodi titolare. L’iniziativa di Fondazione Agnelli. Elkann: “Tanta voglia di Italia in Cina”

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PECHINO – “Devo dire che per me è stata una sorpresa, davvero. Mi ha fatto molto piacere, l’ho molto gradito. L’idea di avere una cattedra di cultura italiana, di Italia, diciamo così, in cui ogni sei mesi c’è il rappresentante di un ramo diverso della cultura è una cosa molto bella. Perché verranno uno scienziato, un politico, uno storico, un professore di letteratura: ogni sei mesi parleranno a coloro che in Cina sono più interessati a quella specifica materia. È un bel rapporto culturale”. Romano Prodi lo ripete più volte, intercettato da Repubblica poco prima della lectio magistralis del presidente Sergio Mattarella all’Università di Pechino: “È stata una sorpresa e sono contento”. L’ex presidente del Consiglio sarà infatti il primo titolare della cattedra Agnelli inaugurata oggi alla Beida: un ponte con la Cina per parlare dell’Italia e favorire il dialogo tra i due Paesi.

“C’è tanta voglia di Italia qui in Cina. È una grande opportunità”, afferma John Elkann, presidente della Fondazione Agnelli, poco prima della lectio di Mattarella. “È la prima nata in questo Paese su iniziativa di un’istituzione non-profit europea, è un ponte che costruiamo per stimolare la comprensione reciproca e la collaborazione pacifica tra i nostri Paesi: racconterà con orgoglio alla Cina il meglio della cultura italiana, di ieri e di oggi, e al contempo rafforzerà il dialogo con il mondo cinese in tutti i suoi aspetti. Un obiettivo particolarmente importante nelle fasi di incertezza e di tensioni globali come è l’attuale”.

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dal nostro inviato Concetto Vecchio

09 Novembre 2024

La cattedra Agnelli di cultura italiana, ideata e promossa dalla Fondazione Agnelli in collaborazione con il TOChina Hub dell’Università di Torino, verrà gestita dal China-Europe Philantropy Innovation Research Center (Cepirc) dell’Università di Pechino, fra le prime al mondo. Sarà operativa dalla primavera del prossimo anno e vuole avvicinare agli studenti e ai docenti della Beida la cultura italiana in tutti i suoi aspetti. Funzionerà a rotazione: in ciascuno dei due semestri accademici sarà designato da parte di un comitato composto dall’Università di Pechino, dalla Fondazione Agnelli e dall’Università di Torino uno/una titolare, scelti fra docenti ed esperti che sappiano restituire una visione della cultura italiana storica e contemporanea, analizzandone le principali determinanti in ambiti che spaziano dalle discipline umanistiche e artistiche alle scienze naturali, sociali e applicate. Ogni docente, che risiederà a Pechino, sarà anche un ambasciatore della cultura italiana in Cina, stabilendo contatti con le comunità accademiche cinesi nella sua materia, dialogando con gli studenti per stimolare il loro interesse per l’Italia. Inoltre, la cattedra intende stabilire e rendere permanenti occasioni di dialogo a due vie tra Cina e Italia, rendendo più profonda la reciproca conoscenza. La cattedra sarà collocata all’interno del Cepirc, che è una struttura autonoma dell’Università dedicata proprio a sviluppare legami culturali con l’Europa e nata dal lavoro di anni del Forum filantropico Italia-Cina, guidato dal prof. Romano Prodi e dal prof. Giovanni Andornino dell’Università di Torino.

“La presenza qui oggi del presidente della Repubblica è il migliore gesto di sostegno che potevamo sperare di ricevere”, dice John Elkann durante il discorso di inaugurazione. “La cattedra abbraccerà ogni espressione della creatività italiana, attraverso tutte le epoche: le meraviglie dei secoli passati, che hanno reso noto il mio paese in tutto il mondo, così come le sfaccettature più avanzate e moderne, a volte meno conosciute ma molto rilevanti, che insieme formano l’identità della cultura italiana contemporanea. Discipline umanistiche, scienze sociali, naturali e applicate, spaziando tra materie diverse come il cinema, la fisica delle particelle, il design industriale, lo sport e molto altro”.

Per Elkann lo spirito più importante di questa cattedra è che sia un ponte “per favorire il dialogo tra due paesi e che attraverso questo mira a unire due mondi, due culture, in uno spirito di collaborazione reciproca. L’Italia e la Cina condividono una relazione profonda che rimonta nei secoli. Entrambe hanno tratto e ricevuto innumerevoli ispirazioni una dall’altra. Hanno beneficiato di scambi continui di idee ed esperienze, mantenendo ciascuna i propri tratti distintivi. La cattedra che la Fondazione Agnelli istituisce oggi qui a Pechino ha lo scopo di onorare e continuare questa relazione millenaria, favorendo una collaborazione armoniosa”.

Quella inaugurata oggi a Pechino è la quinta cattedra della Fondazione Agnelli nel mondo e in Italia. “In Italia, ad esempio, la Fondazione Agnelli ha istituito presso l’Università Bocconi di Milano nel 2013 una cattedra in onore di mio nonno, l’Avvocato Agnelli. Recentemente, abbiamo celebrato il 25° anniversario di un altro programma accademico a noi caro, la laurea in Ingegneria dell’Autoveicolo del Politecnico di Torino, la mia città. Altre cattedre Agnelli sono state istituite nel Regno Unito all’Università di Oxford, sulla letteratura italiana, e alla Johns Hopkins, negli Stati Uniti, sulle relazioni internazionali: quest’ultima, creata insieme a Henry Kissinger, un amico della mia famiglia e della Cina con cui iniziò a costruire un ponte”, continua Elkann.

“La nostra motivazione per avviare e sviluppare questi programmi risiede nella nostra forte convinzione e passione per l’istruzione. Con questo spirito, l’attività filantropica della mia famiglia, la Fondazione Agnelli, ha concentrato le sue attività sull’istruzione, dalle scuole dell’infanzia fino all’istruzione superiore”, afferma ancora Elkann.

Che conclude citando un detto latino “Docendo discimus (Insegnando, impariamo), che ha una perfetta corrispondenza nella letteratura cinese antica, in cinese: jiao xue xiang zhang. Credo sintetizzi bene lo spirito dell’iniziativa che lanciamo oggi“.

 

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