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“Uniti ma non a tutti i costi”. Schlein sfida gli alleati, sulle armi restano divisioni

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ROMA —Il campo progressista non può più funzionare a targhe alterne. Elly Schlein, dall’assemblea nazionale di Europa verde a Chianciano Terme, manda un messaggio agli alleati riottosi mai così esplicito: «Abbiamo la responsabilità di usare bene il tempo che abbiamo davanti, insieme, non facendoci ognuno gli affari propri fino all’imminenza della prossima scadenza elettorale». Alla fine dell’intervento della segretaria del Pd, la voce di un militante dei Verdi si leva dalla platea plaudente, rompendo l’incantesimo: «E la pace, Elly? La pace?». Al congresso del partito di Angelo Bonelli, la parola più insidiosa per il centrosinistra è ovunque: nel titolo (“Terra e pace”), sulle pareti da cui pendono le bandiere arcobaleno. Schlein riprende il microfono e non si sottrae alla domanda: «Possiamo avere differenze sul modo in cui arrivarci, in Medio Oriente e in Ucraina, ma siamo d’accordo sulla mancanza totale di uno sforzo diplomatico e politico necessario da parte dell’Ue e del nostro governo».

Bonelli: “Al centrosinistra manca una regia comune per questo non sta bene”

di Concetto Vecchio

01 Dicembre 2024

La leader dem è arrivata nella cittadina toscana di corsa, direttamente da Siviglia, dove ha partecipato al congresso dei Socialisti spagnoli di Pedro Sanchez. Ci teneva a esserci, dice, per ringraziare Alleanza Verdi e Sinistra campioni dell’«afflato unitario». Sorride: «Non è mai scontato». Scontato lo è così poco, in effetti, che due dei cinque leader invitati da Angelo Bonelli, previsti in presenza, hanno dato forfait. Oltre a Schlein, ci sono il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e Riccardo Magi di +Europa, mentre Giuseppe Conte si collega da Roma preso da «un’appendice del processo costituente» del Movimento (vedi il bis del voto imposto da Beppe Grillo) e Carlo Calenda non si presenta per motivi personali.

“I socialisti non cederanno alla destra”. Sull’Europa Schlein avverte gli alleati

di Giovanna Vitale

01 Dicembre 2024

La foto di gruppo rimane di nuovo incompleta, la coalizione sempre dai confini incerti. Un metodo da cambiare, avverte Schlein, perché «l’unità non è un valore a tutti i costi, lo è se riesce a raccogliersi attorno a un progetto coerente, a un programma definito e a valori condivisi». Da non rimandare più, da costruire ora che non ci sono elezioni incombenti. Una speranza che dura il tempo di un applauso. Dopo di lei Conte, video-collegato, scansa qualsiasi riferimento alle alleanze — tanto più agli «afflati unitari» — e punta dritto al tema più divisivo, il conflitto in Ucraina: «Non si vuole seguire la via negoziale con la Russia. L’Ue ha scelto la guerra e una forza progressista non può andare in quella direzione», dice il leader Cinquestelle. Ben consapevole che, solo quattro giorni fa, una forza progressista, il Pd, abbia votato ancora una volta, a Strasburgo, per l’invio di armi a Kiev, con sette eurodeputati favorevoli persino alla fornitura di missili di lungo raggio. La platea verde a vocazione pacifista gradisce la posizione di Conte e poco dopo, infatti, contesta il segretario di +Europa Riccardo Magi che azzarda la difesa del sostegno militare a Kiev: «Sei nel posto sbagliato!», grida un voce, pur isolata, nella sala. Angelo Bonelli, rieletto portavoce del partito venerdì con Fiorella Zabatta, a margine minimizza le scintille sul fronte armi: «La guerra divide tutti gli schieramenti, anche la destra». Lo ripetono con vigore gli ospiti sindacalisti Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.

Sulla strada dell’intesa, per tutti, rimangono gli interrogativi sul rapporto con il centro (e quale centro). Bonelli annuncia che incontrerà presto il leader di Azione Carlo Calenda, distante anni luce sulle questione energetiche. L’unico escluso è il segretario di Italia viva Matteo Renzi perché, spiega il portavoce di Europa Verde, «non possiamo costruire il futuro, riproponendo gli errori del passato». Un cantiere largo. «Dovremmo mettere un cartello per gli elettori», dice Bonelli: «Scusate il disagio, stiamo lavorando per voi».

 

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