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di Laura Della Pasqua
La paura delle interazioni fra vaccino anti-Covid e altri vaccini, così come l’overdose dovuta alle notizie contrastanti su efficacia ed effetti collaterali, ha contribuito a causare un ulteriore calo delle vaccinazioni. Ma sull’argomento in generale girano tante dicerie e notizie infondate. Per sgombrare il campo dai dubbi ne abbiamo parlato con la professoressa Maria Chironna, ordinario di igiene all’Università di Bari.
I vaccini sono utili solo prima di un’infezione: falso
Nonostante la vaccinazione sia per definizione un intervento preventivo, ci sono situazioni in cui può essere effettuata quando l’infezione è in corso e prende il nome di “profilassi postesposizione”. Un esempio è la vaccinazione contro la rabbia effettuata a soggetti morsi o che sono entrati in contatto con un animale rabbico. Anche le vaccinazioni contro morbillo e varicella possono essere efficaci dopo l’esposizione all’infezione: il vaccino contro il morbillo, se somministrato entro 72 ore dall’esposizione, può prevenire la malattia o ridurre la gravità dei sintomi. Per quanto riguarda la varicella, gli studi finora condotti indicano che la vaccinazione sino a 5 giorni dopo l’esposizione al virus è utile per prevenire la malattia o ridurne la gravità.
Tutti i vaccini servono a produrre anticorpi specifici: vero
I vaccini sono preparati biologici che contengono microrganismi (o solo alcune loro componenti) privati di potere patogeno ma dotati di elevato potere antigenico, e che una volta somministrati sono in grado di indurre uno stato di immunità attiva nel soggetto senza determinarne la malattia. Il meccanismo è quindi quello di produrre anticorpi specifici e cellule del sistema immunitario addestrate a distruggere i patogeni.
I vaccini con microrganismi vivi non si usano più: falso
Anti-morbillo, anti-parotite, anti-varicella, anti-rotavirus sono basati su microrganismi vivi privati di potere patogeno. Ci sono poi vaccini con microrganismi uccisi (anti-poliomielite, antiinfluenzale, anti-epatite A) a cui si aggiungono quelli allestiti con tecnologie innovative come DNA ricombinante (anti-HPV) o mRNA (anti-Covid19).
I richiami dei vaccini sono sempre necessari: falso
In alcuni casi, come per esempio l’antifebbre gialla, può essere sufficiente una dose, in altri casi servono più dosi da somministrare secondo una tempistica ben definita per assicurare il massimo della protezione nel tempo. Per alcuni vaccini invece sono previsti “richiami” o dosi booster, questo vale per esempio per l’antidifterite, l’anti-tetano, l’anti-pertosse…
Il vaccino anti-covid Novavax usa una nuova tecnologia: falso
Questo vaccino anti-covid non utilizza la tecnologia dell’mRNA (come Pfizer e Moderna) ma la tecnologia del DNA ricombinante, che è già utilizzata da decenni per l’allestimento di altri vaccini come quello contro il papillomavirus umano (HPV) o l’anti-epatite B. Questo vaccino contiene, inoltre, un adiuvante (Matrix-M) che serve a potenziare la risposta immunitaria.
I vaccini con virus attivo attenuato assicurano una protezione più a lungo termine: veroLa protezione indotta da questi vaccini è in generale più prolungata nel tempo. Possono dare con frequenza maggiore eventi avversi ma questi, in genere, non sono gravi e avvengono con frequenza significativamente inferiore rispetto ai danni che possono derivare invece dalla malattia. Quindi vaccinarsi è vantaggioso sempre.
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