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Tantissimi vaccini e poche persone che li vogliono fare. L’Italia ha 28 milioni di dosi del monovalente, quello di prima generazione, che le Regioni chiedono di poter donare prima che sia troppo tardi, ossia prima della scadenza. “Bisogna considerare rapidamente la possibilità di regalare al Terzo mondo quelle fiale”, dice il capo degli assessori alla Salute della Conferenza delle Regioni, l’emiliano Raffaele Donini. Poi ci sono 19 milioni di dosi in arrivo da qui a fine mese, questa volta dei nuovi bivalenti, cioè che provocano la reazione dell’organismo contro il virus originario, Wuhan, e Omicron 1, e Wuhan e Omicron 4-5 . Il problema è che sono pochissimi coloro che stanno richiedendo la quarta dose con i nuovi medicinali, meno di 10 mila persone al giorno la settimana scorsa. Quindi probabilmente avanzeranno anche questi medicinali. Le Regioni hanno chiesto di chiarire quale di questi due vaccini debba essere utilizzato.
L’incontro ministero – Regioni
Per discutere di questi problemi e per avviare una strategia di rilancio della campagna e salvataggio dei vaccini più vecchi, ieri c’è stato un incontro tra gli assessori alla Salute e Gianni Rezza, capo della Prevenzione del ministero. Riguardo alle dosi in magazzino, è stata la risposta del dirigente ministeriale, bisogna rivolgersi alla struttura guidata dal generale Tommaso Petroni, che ha sostituito quella commissariale. Sui nuovi vaccini, Rezza ha spiegato che i due bivalenti sono intercambiabili, e al momento non è possibile dire se uno sia meglio dell’altro. Gli assessori hanno chiesto che venga fatta una circolare sul punto. E’ necessario capire se i cittadini possono scegliere quale dei due tipi farsi somministrare oppure no.
Quinta dose agli immunodepressi
Il ministero ha annunciato che gli immunodepressi potranno fare la quinta dose con uno dei nuovi vaccini bivalenti. Lo dirà una circolare firmata da ministero, Aifa, Consiglio superiore di sanità e Istituto superiore di sanità. In realtà si tratta del secondo booster perché per queste persone il ciclo primario era di tre dosi. Sempre nella riunione di oggi, si è spiegato alle Regioni che il vaccino Novavax (che non prevede l’uso di mRna) potrà essere usato come terza dose. Altro punto riguarda gli under 60 sani, cioè che non appartengono alle categorie per le quali è prevista la quarta dose per il bivalente. Come il ministero aveva anticipato, potranno richiedere anche loro il booster. Altra cosa che è stata ribadita, riguarda la contemporanea somministrazione del vaccino contro il Covid e dell’anti influenzale. Ieri anche Ashish Jha, repsonsabile della Casa Bianca contro la pandemia, ha suggerito di percorre questa strada negli Usa.
Campagna a rilento
Le Regioni avevano chiesto un incontro per risolvere una serie di problemi legati alla campagna vaccinale. C’è il timore di un flop, visto come sono partite lentamente le prenotazioni e le somministrazioni. La scorsa settimana ci si è attestati su appena 10 mila quarte dosi somministrate ogni giorni e meno di 2 mila terze dosi. Con il virus che circola di meno, anche se la curva sta leggermente risalendo, in molti evidentemente non vogliono vaccinarsi.
Over 80 a super fragili
Tra i temi c’era anche la discussione su cosa fare con gli over 80 e i super fragili che hanno fatto la quarta dose da più di 120 giorni, quindi con il vaccino monovalente. Il ministero ha detto che bisogna aspettare a prendere una decisione, osservando anche cosa faranno altri Paesi come Francia e Germania. Probabilmente la novità verrà introdotta in tempi brevi.