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“Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% a 39%”. Lo rileva l’Iss nel report settimanale esteso sull’andamento epidemiologico.
“Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi – emerge nel rapporto – è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’84% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi”. L’efficacia nel prevenire la diagnosi e casi di malattia severa “sale rispettivamente al 77% e al 93% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva-booster”.
NO-VAX RISCHIA 16 VOLTE DI PIU’ DI MORIRE
Il rischio di decesso di un non vaccinato è 16,6 volte maggiore rispetto a un vaccinato con dose booster; 11,1 volte maggiore rispetto a vaccinato da meno di 5 mesi e 6,9 volte maggiore rispetto ad un vaccinato da più di 5 mesi. In particolare, “analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80 – si legge nel rapporto – si osserva che nel periodo 22/10/2021 – 21/11/2021 il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (19 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa nove volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da oltre di cinque mesi (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e sei volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000)”.
IN DUE SETTIMANE OLTRE 48 MILA NUOVI CASI UNDER19
Nel periodo compreso tra il 22 novembre e il 5 dicembre, nella popolazione 0-19 anni in Italia sono stati segnalati 48.503 nuovi casi, di cui 167 ospedalizzati e 2 ricoverati in terapia intensiva. Lo rileva l’Iss nel rapporto settimanale esteso sull’andamento epidemiologico. Nell’ultima settimana si osserva “un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età; in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni, attualmente non eleggibile per la vaccinazione e che mostra un’incidenza più elevata rispetto alle altre fasce d’età”.
Nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane. Si osserva inoltre, nelle ultime settimane, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia sotto i tre anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti), mentre nelle altre fasce di età risulta stabile. Nell’ultima settimana, emerge dal rapporto, si conferma l’andamento osservato nella precedente settimana, con il 27% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare ((20 anni). Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia di età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 10% e il 6% sono stati diagnosticati rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.