REGGIO EMILIA – Valentina Fino non c’è più. La ragazza, bolognese di 31 anni che lavorava come infermiera per l’Ant, è morta sabato pomeriggio precipitando in un dirupo per un centinaio di metri, mentre percorreva il sentiero Cai 675 in località Ghiaccioni, non lontano dal rifugio Rio Pascolo, all’Alpe di Succiso nel comune di Ventasso, sull’Appennino Reggiano.

“Era una ragazza dolcissima ma determinata, aveva una motivazione spiccata per questa professione. Ho seguito tanti tesisti, ma ne ho visti pochi così dotati”, commenta Gianluca Montefrancesco, attualmente responsabile dei servizi di cure domiciliari dell’Ausl e suo relatore di tesi.

Laureata in scienze infermieristiche nel 2016, Valentina si era trasferita in Germania l’anno successivo per iniziare subito a fare il lavoro che aveva scelto e che amava. “Ha lavorato a lungo in neonatologia all’ospedale di Monaco, poi a Bolzano, dal 2020 era tornata a Bologna, viveva a Loiano. Amava molto la montagna, mi diceva che le piaceva il silenzio che si sentiva in mezzo alla natura”, prosegue Montefrancesco.

Il suo ultimo post su Istagram è proprio di sabato. La giovane stava percorrendo il sentiero Barbarossa con il compagno quando è scivolata ed è precipitata per circa 100 metri in un canalone impervio. Il fidanzato ha dato immediatamente l’allarme. Sul posto sono arrivati i soccorsi, ma per lei non c’è stato nulla da fare.

L’Ant di Bologna ha commentato ieri la scomparsa di Valentina con un post su Facebook. “La notizia della scomparsa di Valentina, nostra giovanissima infermiera dell’equipe di Bologna, ci lascia sgomenti. Tutta la fondazione Ant e la nostra presidente Raffaella Pannuti si stringono ai famigliari in questo momento di dolore”.