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Centouno bare di cartone, tante quante le morti sul lavoro in Veneto nel 2023: sono state ospitate stamani a bordo di un pontone che ha attraversato il Canale della Giudecca a Venezia, lambendo la Basilica della Salute e passando davanti a Piazza San Marco e Palazzo Ducale. È l’iniziativa della Uil del Veneto, nell’ambito della sua azione sindacale che da tre anni mette al centro la salute e la sicurezza sul lavoro.
La manifestazione silenziosa
È stata una manifestazione silenziosa, rispettosa della città, ma dall’impatto scioccante. Inserita all’interno di una serie di iniziative portate avanti a livello nazionale dal sindacato, “A Venezia abbiamo scelto l’elemento che caratterizza questa città, l’acqua”, ha spiegato il segretario regionale, Roberto Toigo. Centouno morti nel 2023 “vuol dire che ogni 3 giorni e mezzo una persona non ha fatto ritorno a casa – ha proseguito -, lasciando nella disperazione la propria famiglia e i propri colleghi”.
La questione sicurezza
“Siamo disponibili – ha sottolineato il segretario generale PierPaolo Bombardieri- e a verificare le condizione per un accordo sul capitolo della sicurezza sul lavoro: le parole di Orsini, oggi, sono la prova che si tratta di una questione che deve riguardare tutti e se anche Confindustria dice, ad esempio, che c’è un problema sui subappalti a cascata, pensiamo che il governo debba tenerne conto”.
Le morti bianche in Veneto
Nel 2024, con i dati aggiornati al 31 luglio, sono già 37 le morti bianche in Veneto. “L’estate e questi ultimi giorni – ha concluso Toigo – però, sono stati costellati da ulteriori episodi”. Continuano a preoccupare anche i numeri legati agli infortuni sul lavoro. In Veneto sono stati 70.528 nel 2021, 84.547 nel 2022 e 69.643 nel 2023. “In percentuale – sottolinea la Uil -, nel periodo 2021-2023 l’andamento segna un -1%”. In un’analisi comparata con le altre regioni, il Veneto è la regione che si comporta meglio, essendo l’unica che registra un calo. Tutte le altre regioni hanno invece segno positivo davanti, con una punta del +7,82% in Lombardia.