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Venezia all’esame dell’Unesco, ispettori in laguna. Gli ambientalisti: “Mettetela nella black list”

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Venezia di nuovo sotto la lente d’ingrandimento dell’Unesco. Sono arrivati oggi nella Serenissima, e resteranno fino al 31 ottobre, gli ispettori dell’organizzazione. Domani, lunedì 28 ottobre, inizia la missione di quattro giorni in città della commissione del Comitato del patrimonio mondiale. Per la terza volta, dopo le visite del 2014 e del 2020, i funzionari dovranno valutare lo stato di “salute” del sito Patrimonio dell’Umanità – Venezia e la sua laguna – anche sulla base dei suggerimenti votati dall’ultimo Comitato del Patrimonio mondiale nel 2023 in Arabia Saudita.

Il salvataggio in extremis dell’anno scorso

Già l’anno scorso gli ispettori del comitato avevano pubblicato una “raccomandazione”, suggerendo di inserire Venezia tra i siti a rischio, bollando come “insufficienti” le misure adottate per tutelare la città. Il rapporto dell’organizzazione delle Nazioni unite paventava “danni irreversibili per gli effetti dello sviluppo urbanistico, il turismo di massa e gli impatti del cambiamento climatico” e giudicava troppo pochi e non abbastanza incisivi gli interventi per rimediare alle tante minacce che incombono sulla Serenissima. Alla fine, alla riunione del Comitato a Riad nel settembre 2023, Venezia era riuscita a evitare l’inserimento nella “black list”, anche grazie alla misura del ticket di accesso per i turisti mordi e fuggi.

Il nuovo esame. Le associazioni: “Inseritela nella lista nera”

Da domani gli ispettori sono chiamati di nuovo a valutare lo stato di conservazione della città e i progressi fatti per proteggerla, con sopralluoghi e incontri con le autorità locali. Il Comune ha preparato un dossier di oltre trecento pagine che illustra i principali progetti (come la nuova stazione di Mestre, la torre di viale san Marco o il Bosco dello sport) e le azioni messe in campo per mitigarne gli effetti. Ma gli ispettori incontreranno anche le opposizioni e, giovedì, diverse sigle ambientaliste, che invece criticano le scelte del Comune. Tra le associazioni anche il comitato “No grandi navi” e “Ambiente Venezia”, che probabilmente tornerà a chiedere l’inserimento di Venezia nella black list dei patrimoni a rischio.

 

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