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Stamattina ci si è svegliati con meno mascherine e con la speranza, almeno per qualcuno, di tornare a ballare. Da oggi non c’è più l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione personale per naso e bocca all’aperto, nelle vie, nelle piazze, nei parchi. Bisogna comunque portarle con sé, magari in tasca o nella borsa, perché in caso di assembramenti e di folla l’obbligo è invece ancora in vigore. Riaprono pure le discoteche e le sale da ballo dove da stasera si potrà tornare a far festa, seppur con limitazioni e regole nuove rispetto all’era pre-Covid. Via libera pure alle feste, agli eventi, ai concerti all’aperto che erano proibiti da Capodanno. Dopo lunghi mesi di astinenza, Sanremo a parte, festeggia finalmente il mondo della musica. Prossime tappe: dal 15 febbraio scatta l’obbligo di Super Green Pass per accedere nei luoghi di lavoro per gli over 50; dal 1° marzo sale invece la capienza degli stadi che passa al 50% al chiuso e al 75% all’aperto con l’obiettivo di tornare presto al 100%. Ma andiamo con ordine.
Le mascherine
All’aperto, come detto, non è più necessario indossare le mascherine in tutta Italia. Anche se, girando per Roma, sono in molti a portarle ancora. Dimenticanza delle nuove regole a maglie più larghe ora che il Coronavirus sembra allentare la presa, abitudine o precauzione ancora. È obbligatorio ancora coprire naso e bocca con dispositivi chirurgici, Ffp2 o Ffp3 o mascherine di comunità se ci si trova tra la folla, che sia un mercato rionale, l’uscita di una scuola, un evento all’aperto, lo shopping del sabato pomeriggio, una fila molto densa. Ogni volta, insomma, che ci si trova assembrati con altre persone.
Le mascherine sono ancora obbligatorie in tutti i luoghi al chiuso (unica eccezione: in casa) e lo resteranno almeno fino al 31 marzo. Così prevede l’ultima ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che indica quella data come termine del provvedimento, in coincidenza con la fine dello stato di emergenza. La misura potrebbe essere prorogata. Dipenderà da come va l’epidemia, hanno ribadito fonti del governo, dopo che lo stesso ministero della Salute aveva fatto capire che un prolungamento dell’obbligo al chiuso non è da escludere.
Le uniche persone escluse dall’obbligo di protezione delle vie respiratorie sono i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi deve comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; chi sta svolgendo attività sportiva.
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di
Michele Bocci
,
Alessandra Ziniti
Le discoteche
Discoteche, sale, locali: si può tornare a ballare. Da oggi possono riprendere le attività ma con alcune regole. Può entrare solo chi ha il green pass rafforzato (rilasciato dopo la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19), è obbligatoria la mascherina che va tenuta sul viso in ogni momento tranne quando si balla. Per quanto riguarda la capienza, il limite non potrà superare il 75% per le discoteche all’aperto ed il 50% per quelle al chiuso. Se qualche regione, provincia o comune dovesse finire in zona rossa stop alla musica, alle casse, alle piste.
Non solo: vanno garantiti “almeno 2 metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo“, “vanno organizzati percorsi separati per l’entrata e per l’uscita. E vanno previsti addetti alla sorveglianza del rispetto del distanziamento interpersonale adeguato rispetto alla capienza del locale”. Per questo si promuove “l’utilizzo di contapersone per monitorare gli accessi”. Se possibile, meglio privilegiare prenotazioni e biglietti di ingresso online per evitare code all’entrata. Inoltre, “dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l‘adeguatezza delle portate di aria esterna” e “per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria”.