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Il ministero della Cultura ha firmato oggi il decreto di esproprio di Villa Verdi e delle sue pertinenze, l’ultima dimora di Giuseppe Verdi a Villanova sull’Arda, in località Sant’Agata. Il provvedimento sancisce l’acquisizione definitiva da parte dello Stato dell’ultima dimora del maestro. “Villa Verdi è il simbolo della grandezza culturale dell’Italia e il luogo dove il maestro ha trovato ispirazione per molte delle sue immortali composizioni. Grazie a questo importante atto, lo Stato ne garantisce la salvaguardia e la restituisce alla comunità come patrimonio di tutti”, ha dichiarato il ministro Alessandro Giuli.
Villa Verdi chiusa da due anni, così la dimora del Maestro rischia il degrado
Villa Verdi è chiuso da due anni a causa di una controversia giudiziaria che oppone gli eredi allo Stato. L’acquisto, afferma il Mic, rappresenta un passo fondamentale per la tutela, la conservazione e la valorizzazione di uno dei luoghi simbolo della cultura e della storia musicale italiana: “Villa Verdi, con il suo patrimonio immobiliare, il parco storico e la straordinaria collezione di arredi, epistolari, opere d’arte e oggetti personali del maestro Giuseppe Verdi, costituisce un unicum di eccezionale valore artistico, storico e culturale” e l’intervento del ministero “si è reso necessario per garantire la conservazione e la pubblica fruizione di questo bene, la cui importanza travalica i confini nazionali”.
Villa Verdi in stato di abbandono, il Club dei 27: “Un patrimonio da salvare”
L’acquisizione di Villa Verdi permetterà ora di avviare interventi urgenti di restauro e manutenzione, salvaguardando il compendio e consentendo la sua più ampia valorizzazione. Grazie al lavoro degli uffici della direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio e della soprintendenza per le province di Parma e Piacenza, che hanno seguito l’iter amministrativo e tecnico, è stato possibile programmare l’immissione in possesso dell’immobile fissata per il giorno 28 febbraio 2025 con l’obiettivo di rendere Villa Verdi un centro di riferimento per la cultura, la musica e la storia dell’Ottocento italiano.
Villa Verdi, gli eredi presentano ricorso contro il procedimento per l’esproprio
“Ritengo che l’acquisizione di Villa Verdi, esito finale di un lungo iter procedurale, sia un passo fondamentale per garantire la conservazione del complesso e la sua piena valorizzazione attraverso la creazione di un itinerario verdiano che comprenda i diversi ‘luoghi’ del maestro, il Teatro Giuseppe Verdi e il Palazzo Orlandi a Busseto, la casa natale a Roncole”, ha sottolineato il capo Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e dg del Mic Luigi La Rocca.Il provvedimento è stato inviato agli organi di controllo e diventerà esecutivo ad avvenuta registrazione.
Villa Verdi, il ministero notifica agli eredi il decreto per esproprio da 8 milioni
Il complesso di Villanova sull’Arda, circondato da sei ettari di parco, era stato voluto dal compositore come residenza dove tornare dopo i molteplici impegni in giro per l’Europa. Della tenuta, ampliata e sistemata nel 1849, è stata visibile fino alla chiusura solo una parte: la stanza di Giuseppina Strepponi (seconda moglie di Verdi), con gli arredi originali, la camera da letto-studio di Verdi, e altre due sale con documenti, fotografie e copie di opere verdiane.