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Chi si è ammalato di Covid negli ultimi cinque giorni dovrà rinunciare al voto. Le regole per consentire ai cittadini italiani contagiati (e dunque costretti all’isolamento a casa, poco più di 420.000) di poter esercitare il proprio diritto alle elezioni politiche (e regionali per chi sta in Sicilia), prevedevano infatti il termine ultimo del 20 settembre per chiedere al proprio Comune di residenza di poter votare da casa. Chi non ha fatto in tempo (anche se ammalato da prima) o chi è diventato positivo dopo quel termine, dovrà rinunciare. Chi invece ha fatto a tempo a seguire tutte le procedure, riceverà a casa la visita di due scrutatori a cui consegnerà la scheda compilata.
Ma sono già molte le disfunzioni segnalate da un capo all’altro dell’Italia da positivi che non sono riusciti ad avanzare la richiesta per intoppi informatici o semplicemente perchè ai numeri di telefono indicati non ha risposto nessuno.
I positivi al seggio con la Ffp2
Unica eccezione: potranno fisicamente recarsi al seggio i positivi che abbiano contratto il virus da almeno 14 giorni e siano ormai senza più sintomi. Come prevedono le regole generali, il regime di isolamento decade comunque dopo 14 giorni per chi non si è ancora negativizzato. Chi è in queste condizioni, potrà uscire e recarsi al seggio ma indossando la mascherina Ffp2.
Mascherina obbligatoria solo per presidenti e scrutatori
Nessuna disposizione anticovid particolare per chi si reca alle urne. L’uso della mascherina è solo raccomandato ma non obbligatorio. Solo i presidenti di seggio e gli scrutatori dovranno invece tenerla sempre. A disposizione dei cittadini ci sarà gel disinfettante per sanificare le mani.
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Voto a casa per i contagiati ma col volto coperto
Chi, invece, costretto all’isolamento o alla quarantena, ha fatto pervenire in tempo la richiesta al Comune di residenza e il certificato medico redatto non più di 14 giorni prima, potrà esprimere la propria preferenza a casa. Nelle stesse ore di apertura del seggio riceverà nella propria abitazione la visita di due scrutatori adeguatamente formati e protetti. In questo caso l’elettore dovrà indossare la mascherina, almeni la chirurgica. Dopo aver segnato la scheda la deporrà in una busta apposita che poi verrà portata al seggio di pertinenza.
Voto in ospedale per i ricoverati
Gli elettori ricoverati nei reparti Covid voteranno invece al seggio aperto negli ospedali che hanno più di 100 posti letto. Chi invece è in una struttura più piccola, consegnerà la scheda nei cosiddetti seggi speciali che verranno portati da scrutatori incaricati.
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